H&M, diritti di informazione: confronto su andamento aziendale e chiusure
Il 17 febbraio 2025, si è svolto alla sede della Confcommercio nazionale, il calendarizzato incontro tra Filcams, Fisascat e Uiltucs e l’azienda H&M Hennes & Mauritz S.r.l. relativo ai diritti d’informazione.
Ci hanno comunicato che le vendite globali e la composizione dei punti vendita presenti sul territorio italiano e il totale dei dipendenti con un focus sulla tipologia contrattuale, il genere, la durata dei contratti, il numero di assunzioni e gli investimenti sulla formazione.
Abbiamo evidenziato all’impresa che c’è stato un peggioramento sia qualitativo che quantitativo dell’occupazione in azienda.
I dipendenti in azienda l’anno precedente erano 4059, di cui 341 a tempo determinato e 581 a chiamata. Una riduzione dell’organico totale di poco più del 2% ma a fronte di una riduzione relativa dei tempi indeterminati di circa il 9%, sono aumentati del 25% circa il totale dei tempi determinati e del 13% circa i lavoratori a chiamata.
Quindi il lavoro precario in azienda è passato da circa il 23% del totale forza lavoro al 27%.
Abbiamo chiesto all’impresa ancora una volta di limitarsi ai contratti previsti dal Ccnl e quindi di non utilizzare il lavoro a chiamata, chiedendo specifica del totale ore fatte dai lavoratori a chiamata al fine di individuare soluzioni più sostenibili alla flessibilità voluta dall’azienda.
Per quanto riguarda i risultati ottenuti rispetto agli istituti contenuti nel Cia vigente, ci è stato comunicato che il 61% dei 105 part time dei 13 punti vendita coinvolti nella sperimentazione, è riuscita a riposare il sabato, il 66% la domenica, il 77% ha avuto il turno di apertura ed il 67% quello intermedio.
Invece riguardo alle 221 richieste di trasferimento gestite attraverso la procedura condivisa nel Cia, 59 sono state accettate, 91 no, e le rimanenti 71 sono ancora nei 6 mesi di possibile valutazione.
Rispetto alle 120 richieste di variazione del parametro orario (88 in aumento e 32 in diminuzione), 84 sono state accettate, 23 no, mentre 13 sono ancora in fase di valutazione.
Nel corso dell’incontro sono state anche comunicate, riguardo al 2024, le operazioni di apertura, rebuilding e chiusura dei punti vendita.
All’inizio del 2025 sono già intervenute le chiusure di Chieti, e di un punto vendita a Milano, nel corso dell’incontro sono state inoltre ufficializzate le chiusure di Milano (Vittuone), di Bolzano (marchio Kos), di Biella e di Pradamano in provincia di Udine.
Come organizzazioni sindacali abbiamo innanzitutto posto il tema, più volte sottolineato dall’azienda, delle vendite omnicanale e di come, il canale online impatti sul carico di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, ma con ogni probabilità non rientri nel computo dei risultati.
Su questo argomento l’azienda non è stata in grado di fornire risposte, auspichiamo che ci verranno forniti maggiori dettagli nel prossimo incontro, il quale sarà funzionale anche ad un ulteriore approfondimento sul tema del mercato del lavoro in azienda che da parte delle organizzazioni sindacali continua a destare una grande preoccupazione.
Come Filcams, Fisascat e Uiltucs abbiamo inoltre richiesto ulteriori dati sul raggiungimento del premio di risultato; a tale proposito l’azienda ci ha comunicato che, tutti i punti vendita lo hanno raggiunto almeno una volta e che, nel mese di settembre lo hanno raggiunto il 94% dei punti vendita.
Gli abbiamo fatto dunque notare, come il tema, da parte nostra, sia la frequenza del raggiungimento del premio da parte dei negozi e non un mese sporadico.
Rispetto a questo, la controparte non è stata in grado di fornirci una risposta, la quale ci sarà argomentata nel prossimo confronto.
La seconda parte del confronto si è incentrata sulle chiusure comunicateci e su come si intendono affrontare. Ancora una volta, nonostante le previsioni contrattuali, l’azienda ha annunciato chiusure in tempi irrispettosi della vita delle persone, ponendo le organizzazioni sindacali di fronte a scelte già prese.
Da parte sindacale abbiamo chiarito che dovranno essere previsti tutti gli strumenti possibili per la ricerca di una soluzione condivisa a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
L’azienda si è riservata di approfondire le possibilità di ricollocazione precisando fin da subito che alcune potrebbero avere distanze insostenibili, non escludendo quindi il ricorso a procedure di mobilità.
È stato fissato un ulteriore incontro sulle chiusure che si terrà in modalità online, il giorno 27 marzo 2025 alle ore 14.
Rispetto all’incontro di approfondimento sulle tematiche sopraesposte e rimaste ancora inevase, l’incontro si terrà invece il 10 marzo 2025 in presenza.