1 Maggio, Uiltucs ad Achille Lauro: sostieni lavoratori McDonald’s in lotta
La lettera del sindacato al cantante Achille Lauro, testimonial della catena di fast food da parte della Uiltucs di Roma e Lazio.
”Caro Achille, ti scriviamo non solo come artista, ma anche, e soprattutto, come figura pubblica oggi associata all’immagine di McDonald’s Italia”.
Così inizia la lettera del sindacato al cantante testimone della catena di fast food che sarà presente al Primo Maggio
“In queste ore migliaia di lavoratrici e lavoratori dei punti vendita McDonald’s di tutta Italia stanno scioperando. Non per un capriccio. Non per ribellarsi a un sistema. Ma per rivendicare un diritto sacrosanto: quello a una contrattazione aziendale decentrata che riconosca dignità, condizioni di lavoro e salario variabile legato alla produttività a chi, ogni giorno, tiene in piedi i ristoranti del brand che oggi ti vede protagonista. E che anche grazie a te vedrà aumentare i propri profitti”.
A Lauro, che si esibirà il 1 maggio, è arrivata quindi la richiesta di supportare la protesta dei dipendenti in coerenza anche con le posizioni prese in passato dal cantante.
”Riteniamo opportuno, anzi necessario metterti al corrente della nostra protesta perché tu hai sempre dato voce a chi voce non ha, hai fatto della libertà un simbolo e del riscatto una bandiera. Per noi – si legge – sei l’Achille che nel 2021 dichiarava: ‘Da anni investo denaro, tempo e impegno per la tutela dei diritti umani, per i diritti delle persone abbandonate nelle carceri, per aiutare i bambini negli ospedali, per i ragazzi nelle comunità, per chi non ha una casa, per coloro che sono rimasti senza lavoro, per chiunque abbia bisogno di aiuto e per essere artefice e partecipe, nel mio piccolo, di una rivoluzione per cui la condizione sociale, culturale e umana delle classi deboli e discriminate possa cambiare definitivamente”’.
”Chi lavora nei fast food è una classe debole: si tratta principalmente di giovani e donne con orari part time ed una flessibilità lavorativa ad esclusivo uso aziendale”, conclude la Uiltucs, ribadendo cosa chiede a McDonald’s, ossia ”un confronto vero con l’azienda, che oggi si sottrae a ogni tavolo nazionale con le rappresentanze sindacali maggiormente rappresentative; un sistema premiante trasparente e condiviso; diritti che vadano oltre il minimo previsto dal contratto nazionale, perché chi lavora nei fast food non merita lentezza nella crescita dei diritti per favorire la velocità nella crescita dei soli profitti aziendali”.