Cerved, stato di agitazione
Il coordinamento unitario delle delegate e dei delegati di Cerved group, riunitosi il 15 maggio, ha deciso di dichiarare lo stato di agitazione dal 26 maggio del 2025.
Lo stato di agitazione si rende necessario a causa della situazione che le lavoratrici e i lavoratori stanno vivendo in azienda e per la situazione aziendale e negoziale in essere.
Nei confronti delle lavoratrici e lavoratori si continuano a registrare fenomeni di pressione che, con il coinvolgimento nei programmi Pip e la richiesta ingiustificata di curriculum vitae, e su cui le organizzazioni sindacali hanno chiesto chiarimenti senza risposta, vivono male la situazione attuale e con crescente disagio la loro vita professionale.
Dal punto di vista imprenditoriale le scelte aziendali non sono chiare e la preoccupazione per il futuro delle attività è grande. Anche di fronte a questa richiesta la sola risposta ricevuta è stata l’invito a consultare i bilanci che sono documenti pubblici.
Sul piano negoziale la richiesta di modificare in peggio la gestione dello smart working, il mancato pagamento del welfare sono atti errati che peggiorano le condizioni di lavoro e salariali di chi lavora nel gruppo. Ricordiamo che l’accordo di smart working è parte di un sistema ampio di scambi contrattuali che non può essere ragionato in maniera distinta: ogni elemento trascinava gli altri.
Per queste ragioni oltre allo stato di agitazione la riunione di coordinamento ha ribadito la necessità di continuare il confronto con la direzione aziendale per capire i contorni della situazione spingendo sulla trasparenza delle informazioni oltre che sulla correttezza dei percorsi negoziali.
Correttezza che riguarda l’analisi attenta della contrattazione, verificando i legami in essere su tutti gli istituti e non soltanto la richiesta di limitare l’uso dello smart working.
Per queste ragioni le organizzazioni sindacali hanno ricevuto anche il mandato a chiedere incontro al ministero delle imprese.
La necessità di chiarire i contorni delle scelte future è sempre più urgente e non è possibile che l’azienda si muova senza il completo coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori tramite le organizzazioni sindacali che li rappresentano.