Metro, la mensa deve essere per tutti: stato di agitazione
Dal 4 giugno Metro Italia ha attivato, solo per la sede e il magazzino di San Donato, un nuovo servizio mensa chiamato Foorban, senza alcuna condivisione con le Organizzazioni sindacali né con le Rsa/Rsu.
Metro motiva questa scelta sostenendo che sia stata una richiesta da parte della RSU per avere una modalità alternativa al servizio precedente.
Tutto questo non corrisponde al vero!
La Rsu non ha mai chiesto modifiche al servizio mensa: ma su richiesta della delegazione trattante congiuntamente alle Rsu è stato chiesto invece il ripristino delle modalità di smart working che erano state unilateralmente modificate dall’azienda.
Metro Italia non si è mai resa disponibile a venire incontro alle esigenze espresse dalle organizzazioni sindacali e dalle Rsu e, forse preoccupata per le iniziative promosse, ha deciso di non aumentare il numero di giorni in smart working ma di introdurre un servizio esterno di pasti tramite delle macchinette, prevedendo un credito di 4 euro giornalieri in favore dei lavoratori e delle lavoratrici.
È inaccettabile e strumentale che l’azienda provi a scaricare sulle rappresentanze sindacali la responsabilità di scelte che sono invece esclusivamente proprie.
Questa decisione aggrava ulteriormente le disparità tra i lavoratori:
- tra chi può usufruire del servizio mensa e chi no;
- e tra chi, nella sede e magazzino di San Donato, può scegliere tra Columbus e Foorban e chi invece non ha alternative.
- E chi può utilizzare i 4 euro con lo strumento del Welfare e chi no, senza accordo sindacale.
Siamo stanchi di relazioni sindacali di facciata. Siamo stanchi di trattamenti differenziati all’interno di Metro Italia.
Il servizio Foorban a noi va bene, in attesa di ripristinare il servizio del pasto caldo, previsto dal contratto integrativo aziendale esteso a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori del perimetro Metro Italia, ma chiediamo che i lavoratori e le lavoratrici di tutta la rete ne possano usufruire, estendendo il diritto alla mensa a tutti, sia nelle modalità di erogazione che di trattamento economico.
Per questi motivi, è proclamato lo stato di agitazione, con iniziative che verranno decise nel corso delle assemblee da tenersi nel mese di settembre