Parità di genere e la protezione sociale, Uiltucs al seminario europeo Sd4Eu
Costruire un’Europa più giusta e inclusiva passa anche dal dialogo tra chi rappresenta il lavoro.
Il 26 settembre scorso a Roma si è tenuto il Seminario transnazionale sulla parità di genere e la protezione sociale, tappa centrale del progetto Sd4Eu – Social Dialogue for a Union of Equality, cofinanziato dalla Commissione Europea.
Uiltucs partecipa al progetto come partner legata a Confprofessioni, portando il proprio contributo sui temi della contrattazione, della parità e della protezione sociale, con gli interventi dei segretari nazionali Samantha Merlo e Gabriele Fiorino.
L’incontro ha rappresentato un momento di confronto importante tra sindacati, associazioni professionali, università e istituzioni europee, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo delle parti sociali nella promozione della parità di genere e di sistemi di welfare più inclusivi.
Ad aprire i lavori è stato Marco Natali, presidente di Confprofessioni, che ha ricordato come la parità non sia solo un principio giuridico, ma una condizione economica e democratica per costruire società più forti e sostenibili.
Paola Profeta (Università Bocconi) ha presentato il quadro teorico e i dati sul gender mainstreaming nei sistemi di welfare, mettendo in luce l’impatto positivo delle politiche di cura e dei congedi equilibrati.
Martina Gherlenda, coordinatrice del progetto, ha illustrato l’avanzamento dei work package, dalla ricerca alla formazione, fino al prossimo policy dialogue europeo.
Diana Larenza ha presentato le raccomandazioni del Comitato europeo per la Protezione Sociale, che valorizzano il lavoro di cura, la parità nei congedi parentali e il diritto a un salario dignitoso.
Susanna Pisano ha illustrato l’esperienza italiana della legge 162/2021 e della certificazione UNI/PdR 125:2022, mostrando come la misurazione e gli incentivi possano tradurre la parità in prassi aziendale concreta.
Ludovica Zichichi ha offerto un’analisi del divario pensionistico di genere, evidenziando come la frammentazione delle carriere femminili e i periodi di cura non retribuiti incidano sul futuro previdenziale delle donne.
Nel suo intervento, Samantha Merlo, segretaria nazionale Uiltucs, in videocollegamento, ha sottolineato il ruolo della contrattazione sindacale nel contrasto alle molestie e alla violenza di genere, nella creazione delle rappresentanze garanti di parità e nell’introduzione di audit retributivi di genere, ribadendo la necessità di rendere effettivi i diritti previsti nei contratti collettivi.
Gabriele Fiorino, segretario nazionale Uiltucs, ha posto l’accento sull’importanza di una protezione sociale equa, costruita attraverso l’azione concreta delle parti sociali: ampliare i diritti nei congedi, valorizzare le professioni a prevalenza femminile, garantire trasparenza salariale e coperture pensionistiche figurative per chi svolge funzioni di cura. Ha inoltre richiamato il valore strategico della bilateralità nel fornire sostegni complementari e strumenti di welfare integrato.
Tutti gli interventi hanno evidenziato come la parità di genere rappresenti una questione economica, sociale e culturale di primo piano, e come solo un dialogo sociale inclusivo possa trasformare i principi in risultati concreti: più occupazione femminile, più equità nei redditi e nelle pensioni, più benessere collettivo.
Il progetto Sd4Eu proseguirà con i seminari di Malta (ottobre 2025) e Irlanda (novembre 2025), per concludersi con la conferenza finale di Bruxelles nel 2026.
L’obiettivo condiviso è costruire una Unione Europea dell’uguaglianza, dove i diritti di cura, salario e dignità valgano per tutte e per tutti.