Aspiag Despar, i numeri e le nuove aperture: focus sulla sicurezza
L’8 maggio scorso si è tenuto in videoconferenza il previsto incontro con la Direzione del Personale e con le Direzioni Commerciali di Aspiag al fine di discutere con l’azienda i dati di andamento del 2019 e i primi dati del 2020.
L’anno 2019 è stato un anno di sostanziale tenuta del fatturato rispetto all’anno precedente. Nel 2019 l’azienda ha investito circa 134 milioni per concludere le 8 nuove aperture di Trieste, Rovereto, Carpi, Misano Adriatico, Verona, 2 a Padova e Carbonera, le 6 ristrutturazioni di Naturno, Vipiteno, Pontevigodarzere, Monfalcone, Merano e Bolzano e 2 le chiusure di Migliarino e Tombolo.
Il numero dei dipendenti è cresciuto a 8.236 lavoratori, con un aumento di altre 320 dipendenti, 64% donne e 36% uomini, e con rapporti di lavoro full time pari al 64% rispetto al totale dei rapporti di lavoro.
I contratti a tempo determinato sono 823, pari al 10% sul totale, e abbondantemente sotto le previsioni del Contratto Collettivo Nazionale. Le stabilizzazioni del 2019 sono state 780, con una media sul quadriennio di 482, anche queste superiori a quanto previsto dallo sviluppo definito nella contrattazione di secondo livello.
Ci sono state segnalate 509 dimissioni, in leggera crescita rispetto agli anni precedenti, mentre le trasformazioni da full time a part time e viceversa sono 3.188, molto aumentate rispetto agli anni precedenti; abbiamo su questo punto preso posizione sollecitando risposte, visti i numeri importanti di tali trasformazioni, e crediamo che abbiano la necessità di verifiche territoriali. Così come i trasferimenti da filiale a filiale, che sono stati 797 nel 2019 con un
aumento rispetto all’anno precedente.
Sulla formazione l’azienda ha presentato un consuntivo di 93.704 ore, in aumento rispetto al 2018, e concentrate su formazione obbligatoria e sicurezza sul lavoro.
Un capitolo importante è quello della sicurezza, dove le attività aziendali sono state molte e specifiche. Gli infortuni sul lavoro sono sostanzialmente stabili rispetto agli ultimi anni, con una durata media di 17.2 giorni; le cause degli infortuni sono di fatto concentrate su taglio e urti, colpi e schiacciamenti, mentre i reparti più coinvolti sono la gastronomia e la sala.
Ci sono stati inoltre 56 infortuni (il 20% circa) “con richiamo” del lavoratore infortunato per mancato o non corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Come organizzazioni sindacali siamo intervenuti sul tema in quanto, ritenendo decisivo per la sicurezza sul lavoro
l’utilizzo dei Dpi da parte dei lavoratori, valutiamo altresì che sia necessario un approfondimento aziendale sulle responsabilità oggettive dei responsabili di reparto nel mancato o non corretto utilizzo dei Dpi da parte dei dipendenti.
L’azienda ci ha poi informato sull’andamento del nuovo centro di lavorazione Agrologic di Monselice per la lavorazione delle carni e delle verdure, che, al netto del periodo Covid-19, sta procedendo per essere operativo al 100% tra qualche mese.
Le questioni relative al personale, con particolare riferimento alla struttura attualmente esistente a Bolzano di cui non è stata smentita la possibile cessazione, saranno discusse anche queste a livello locale nei prossimi mesi al fine di trovare le soluzioni adeguate per tutti.
Per quanto riguarda il 2020 sono previste 7 nuove aperture a Bologna, Limena, Anguillare, Fogliano, Casier, Crespellano e Funo di Argelato, mentre è prevista la ristrutturazione di San Lorenzo di Sebato.
Abbiamo quindi analizzato il periodo Covid-19 che mostra nel primo quadrimestre un sensibile aumento del fatturato (+7.73% sul generale) rispetto all’anno precedente, mentre l’analisi del solo mese di aprile mostra dati in fortissimo ribasso rispetto al 2018.
Naturalmente Covid-19 ha colpito anche la grande distribuzione e quindi anche Aspiag, e soprattutto nel settore non food. Sarà necessario tenere alta l’attenzione in tutto il mercato rispetto agli effetti della pandemia e soprattutto verificare costantemente che gli andamenti non siano forieri di problemi occupazionali nel settore.
Sull’organizzazione del lavoro abbiamo sollevato all’azienda due problematicità, riferite alla gestione delle trasferte, in sicurezza e, che noi vorremmo, in accordo con il lavoratore, nonché l’utilizzo “spinto” delle ferie e dei permessi in questo periodo. L’azienda si è riservata approfondimenti sui temi e ci fornirà risposte al prossimo incontro, dove
affronteremo il tema del Comitato di verifica sull’applicazione dei protocolli di sicurezza.
In merito alle nomine dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza abbiamo stigmatizzato comportamenti aziendali che tendono ad escludere iniziative del sindacato per la nomina dei Rls in filiali dove non ci sono le rappresentanze sindacali, e nel contempo tendono a forzare le nomine dei Rls da parte dei lavoratori, suggerendo peraltro ai lavoratori nominativi da candidare ed eleggere. Abbiamo chiesto di non perseverare in questo atteggiamento. Al fine di affrontare l’argomento sopra citato e costituire il Comitato abbiamo fissato un ulteriore incontro per il 22 maggio alle ore 10, sempre in videoconferenza.