ATAHOTELS: avviato il confronto sulla mobilità
Il giorno 15 novembre si è tenuto a Roma il primo incontro tra UILTuCS, Filcams e Fisascat e la direzione di ATAHOTELS in riferimento alla procedura di mobilità formalizzata dall’azienda con lettera del 15 ottobre 2013.
L’azienda ha sommariamente illustrato le ragioni che hanno determinato, da parte sua, il dichiarato “esubero” pari ad 81 unità, tra strutture e sede; lo scenario economico segnato dalla crisi nonché le pesanti perdite di bilancio accumulate a partire dal 2008 sono alla base dell’apertura della procedura. Gli esuberi dichiarati dall’azienda si riferiscono a:
riproposizione delle figure denunciate in esubero con procedura del dicembre 2011;
processi di accentramento amministrativo e finanziario;
ulteriori figure professionali non più rispondenti ad esigenze produttive.
Le Segreterie Nazionali hanno innanzitutto rilevato che la procedura di mobilità non può essere disgiunta dal piano industriale di risanamento e di rilancio dell’impresa, anche alla luce dei recenti cambiamenti negli assetti societari, che hanno determinato l’acquisizione di ATAHOTELS da parte del gruppo UNIPOL.
Inoltre, le OO.SS. hanno evidenziato come le ragioni del dissesto economico aziendale siano da attribuire alle scelte sbagliate della precedente proprietà e come negli ultimi anni sia già stata utilizzata la cassa integrazione e che diversi lavoratori hanno lasciato l’azienda con lo strumento degli esodi volontari incentivati. Inoltre rimarcando, come allo stesso tempo in molte strutture, sono state fatte terziarizzazioni che hanno già ridotto significativamente il perimetro del personale occupato direttamente da ATAHOTELS.
Pertanto dal nuovo azionista si attende un progetto di salvaguardia e di rilancio dell’Azienda, che salvaguardi l’occupazione.
I dati relativi alla dimensione e all’articolazione dell’eccedenza di personale denunciata dall’Azienda andranno accuratamente verificati e valutati, anche con il confronto Territoriale.
UILTuCS, Filcams e Fisascat hanno dichiarato che affronteranno il confronto, nell’ambito della procedura di mobilità, con l’obiettivo di salvaguardare tutta l’occupazione, proponendo, dove necessario, il ricorso a strumenti non traumatici, quali ad esempio: ammortizzatori sociali, passaggi volontari da full-time a part-time, riqualificazione professionale, ricollocazioni, formazione ed esodi volontari incentivati. Tutto ciò solo dopo aver verificato il perimetro e l’articolazione delle situazioni di difficoltà.
Abbiamo infine diffidato l’azienda dall’intraprendere iniziative unilaterali e al di fuori del tavolo di confronto.
Nei prossimi giorni si svolgeranno degli incontri “tecnici” a livello Territoriale (tra Azienda, Organizzazioni Territoriali e RSA/RSU), mentre il tavolo negoziale nazionale è stato aggiornato al giorno 4 dicembre p.v., a partire dalle ore 10:00, a Roma.