Autogrill, CIA: è battaglia sui costi del lavoro
L’11 giugno 2015 è proseguito a Roma il confronto con Autogrill avente come oggetto la ridefinizione del contratto integrativo aziendale, alla luce della crisi di mercato nel nostro paese della multinazionale italiana della ristorazione commerciale.
L’azienda in apertura, come preannunciato nel precedente incontro di Milano, è entrata nel merito delle richieste di recupero di competitività riconducibili al costo del lavoro:
Premio di Produzione e Terzo elemento autostrada: abolizione dell’istituto per i nuovi assunti. Mantenimento del 25% per i dipendenti in forza per 12 mensilità (anziché 14) mentre il restante 75% andrebbe variabilizzato;
SIA e Indennità di disagiata sede: abolizione per tutti;
Carenza malattia: superamento del pagamento dei primi 3 giorni e ripristino delle condizioni previste dal CCNL;
Lavoro ordinario notturno: pagamento della maggiorazione prevista dalle ore 24.00 anziché dalle attuali 22.00;
Pause e articolazione delle ferie: ridefinizione;
Premio di risultato (salario variabile): rinegoziazione dell’attuale sistema incentivante nell’intento dichiarato di renderlo più premiante e con erogazione periodica e non più annuale.
La UILTuCS, dopo essersi dichiarata assolutamente consapevole delle conseguenze che si determinerebbero in caso di fallimento della trattativa per effetto della disdetta del contratto integrativo vigente, operante per altro in regime di proroga essendo scaduto dal 31 dicembre del 2009, ha dichiarato complessivamente non equilibrata, e quindi non percorribile, la strada proposta dall’azienda.
In particolare l’organizzazione sindacale ha dichiarato di ritenere necessario conservare immutati gli attuali regimi previsti per le pause, le ferie, la SIA (20 € mensili riconosciuti ai lavoratori inquadrati al quinto livello con mansioni promiscue), l’indennità di disagiata sede.
Unico punto di consenso manifestato dalla UILTuCS unitamente a Filcams e Fisascat è la necessità di rivedere il meccanismo di salario variabile.
Nella consapevolezza che essi sono i due temi più rilevanti al centro del confronto, i sindacati hanno dedicato maggiore attenzione alle richieste avanzate dall’azienda in tema di elementi salariali fissi mensilizzati e pagamento della carenza di malattia.
In ordine al tema della carenza le tre sigle sindacali non ritengono opportuno demolire per tutti un istituto contrattuale con l’obiettivo di fronteggiare gli abusi che di esso vengono compiuti da una minoranza di persone, e sono disponibili a definire norme idonee a colpire detti abusi sviluppando quando al riguardo è già presente nel vigente contratto integrativo aziendale.
Quanto alla proposta di abbattimento e flessibilizzazione del salario fisso Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno negato la disponibilità a condividere la proposta aziendale, che qualora venisse realizzata non solo rappresenterebbe un danno economico rilevante e permanente per i lavoratori, ma costituirebbe un regalo del tutto immeritato nei confronti di eventuali soggetti che in occasione delle future aste sulle concessioni (98 nel 2015 e altre 80 nei seguenti 3 anni) dovessero subentrare al posto di Autogrill.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito quanto già affermato in occasione dell’incontro di Milano, ossia respingere la tesi aziendale che vi sia un problema strutturale di costo del lavoro, che è rimasto praticamente fermo da anni, e che l’accresciuta incidenza del costo del lavoro sul fatturato è connessa alla caduta del fatturato, ossia ad un evento che auspicabilmente ha carattere transitorio, mentre lo squilibrio dei conti aziendali risulta dovuto a tale dinamica e al parallelo incremento della quota di costi connessi alle royalties sulle concessioni versate ai soggetti titolari della rete autostradale.
Di conseguenza hanno dichiarato che se si vuole intervenire su questo elemento lo si può fare solo in termini transitori e non strutturali. In vista della scadenza di un numero così elevato di concessioni i sindacati ritengono quindi innanzitutto necessario convertire tali voci salariali in un superminimo ad personam non riassorbibile, in modo che nessuno possa in futuro contestare il diritto dei lavoratori oggi in forza a vederselo riconosciuto.
Eventualmente, per una fase transitoria compresa all’interno del periodo di vigenza del contratto, si potrebbe definire un meccanismo sperimentale che realizzi in modo equilibrato una parziale flessibilizzazione di una parte di tali importi.
Nell’ambito della riunione anche le organizzazioni sindacali hanno illustrato le proprie rivendicazioni e richieste di aggiornamento e modifica del quadro di norme attualmente operante in azienda:
1. rafforzamento del ruolo della contrattazione decentrata sulla definizione dell’organizzazione del lavoro in tutti i suoi aspetti;
2. la reintroduzione del diritto di precedenza sulle future assunzioni a tempo indeterminato per i contratti a termine;
3. la possibilità di incremento orario temporaneo e/o strutturale per i part time;
4. estensione del welfare aziendale.
5. strumenti di conciliazione tempi di vita e di lavoro.
L’azienda ha accolto solo alcune delle osservazioni di merito avanzate dai sindacati. Riguardo alla SIA, ha proposto di conservarla ai lavoratori in forza sotto forma di superminimo assorbibile, accettando anche la richiesta avanzata dalle organizzazioni sindacali di insediamento contestuale di una commissione che verifichi e ridiscuta gli inquadramenti e le mansioni di tutto il personale.
Sulla carenza malattia Autogrill ha lasciato intendere di non essere chiusa rispetto a soluzioni maturate su altri tavoli (come ad esempio nell’ambito del CCNL del terziario). Mentre per quanto concerne i premi fissi mensilizzati si è limitata a riscontrare il permanere di un’ampia distanza tra le posizioni espresse dalle parti.
Le Parti si sono pertanto aggiornate al 19 giugno 2015 per una riunione ristretta tecnica di approfondimento a livello di segreterie nazionali e per il 25 giugno in sede plenaria a Roma con inizio alle ore 10 nella sede che sarà resa nota al più presto dall’azienda.