Basi Usa, stato di agitazione per i 4mila dipendenti civili. Contratto nazionale scaduto nel 2021
Basi Usa, in stato di agitazione i 4000 dipendenti civili delle installazioni militari statunitensi in Italia. Alla base della protesta, indetta da Fisascat Cisl e Uiltucs, il mancato rinnovo del Contratto nazionale scaduto nel 2021.
Roma, 19 maggio 2023 – Sono in stato di agitazione i 4000 dipendenti civili delle installazioni militari statunitensi italiane a Sigonella in Sicilia, delle Basi Camp Ederle di Vicenza e di Camp Darby di Pisa, della Base Usaf di Aviano e della Base U.S. Navy Naval Support Activity di Napoli.
La protesta, indetta dalle organizzazioni sindacali Fisascat Cisl e Uiltucs, ha avuto origine dal mancato rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, scaduto il 30 ottobre 2021.
Nel volantino diffuso tra i lavoratori le due federazioni di categoria stigmatizzano l’atteggiamento della commissione statunitense Jcpc, indisponibile a definire condizioni economiche e contrattuali migliorative.
La fase negoziale, avviata nel 2022 con quattro incontri e proseguita con un solo confronto nel 2023, ha registrato avanzamenti significativi su tematiche importanti ma non dirimenti per procedere al rinnovo contrattuale. Nessun riscontro alla nuova richiesta di incontro trasmessa dai sindacati, su mandato del coordinamento unitario, finalizzato a dipanare il negoziato.
“Distanze abnormi – recita il volantino congiunto – si registrano su tutti gli articolati oggetto della piattaforma rivendicativa aventi ad oggetto il miglioramento delle condizioni di impiego o volte a riconoscere il valore delle persone che prestano servizio per gli americani nel nostro Paese”.
In particolare, i sindacati sollecitano: un piano welfare per poter ricevere anche in questo settore misure volte a soddisfare i bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie; l’adeguamento dell’indennità ambiente (ferma dal 1983!!!) e l’estensione dei benefici per il turno b anche agli assunti dopo il 2013; l’aumento delle maggiorazioni per l’orario prolungato, per giorni di riposo non consecutivi, per orario spezzato; un piano di inquadramento chiaro che individui il livello appropriato da assegnare ad impiegati e operai; la possibilità di normare lo smart working inserendo le norme di tutela previste dalla legge, nel rispetto degli accordi interconfederali; le ferie solidali attraverso le quali chi si trova in condizioni grave bisogno può beneficiare del sostegno degli altri; nuovi requisiti di idoneità sia per le assunzioni sia per gli avanzamenti di carriera; la definizione di criteri volti a dare trasparenza, escludendo qualsivoglia forma arbitraria; flessibilità positiva (ad esempio in entrata/uscita) per conciliare tempi di vita e di lavoro.
Fisascat Cisl e Uiltucs stigmatizzano in particolare “la mancanza di sensibilità su tematiche organizzative e sociali relativamente allo smart working e alle ferie solidali, previsti dall’ordinamento italiano”. “Come se nulla fosse – si sottolinea ancora nel documento – la sottocommissione americana ha avuto anche l’ardire di proporre modifiche peggiorative all’istituto della malattia”.
Fisascat Cisl e Uiltucs si sono riservate qualsivoglia iniziativa volta a far conoscere lo stato di disagio in cui versano i lavoratori e continueranno a battersi per dimostrare l’importanza del rinnovo contrattuale.