Benetton, criticità sui territori: il punto dopo l’ultimo incontro
Il 19 dicembre 2024 si è realizzato l’incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali nazionali a fronte delle criticità presenti in alcuni territori che stanno mettendo a dura prova la tenuta della rete e dei livelli occupazionali.
Durante l’incontro alla presenza del dott. De Marchi, del dott. Zappia rappresentante di Confindustria Treviso, della dott.ssa Francesca Vecchia e del dott. Eugenio Incerti, la società ha informato che la dott.ssa Vecchia lascerà l’azienda e che subentrerà nella funzione il dott. Incerti presente all’incontro.
Filcams, Fisascat e UILTuCS, hanno chiesto all’azienda di ottenere un quadro aggiornato della situazione nel suo complesso con particolare riferimento a Puglia, Sicilia e parte della Lombardia, anche riguardo alla presenza della rete di vendita sul territorio nazionale sia rispetto alla rete diretta (DOS), sia rispetto alla rete indiretta comprendente il franchising (IOS e FOS), anche per potere fare un raffronto con l’anno precedente ed avere un quadro chiaro della più generale tendenza dell’impresa alla cessazione di negozi in alcune aree del Paese.
L’azienda ha comunicato la presenza di 135 negozi diretti sul territorio nazionale con l’esclusione di Puglia, Molise e Calabria, 190 in franchising e circa 200 indiretti di cui circa 80/90 in affitto di ramo d’azienda.
Su richiesta sindacale, l’azienda si è impegnata a inviare i dati precisi sulla presenza della rete in Italia e nel mondo nei prossimi giorni.
Sono stati chiesti chiarimenti sulle situazioni complesse che riguardano la Puglia, la Sicilia e parte della Lombardia, sia dal punto di vista della salvaguardia occupazionale, sia dal punto di vista del mantenimento dell’attuale rete diretta, indiretta e franchising.
L’azienda ha dichiarato che il forte indebitamento ha creato una situazione di grave squilibrio economico e finanziario dovuto all’impossibilità, nel breve periodo, di rendere esigibile la massa creditizia che negli anni è cresciuta minando fortemente la sostenibilità finanziaria ed economica dell’impresa. Per tale motivo l’azienda ha ribadito la volontà di rimanere sul mercato.
Per i negozi diretti l’azienda ha dichiarato di non voler disinvestire ma di tenere monitorata la redditività. Per quanto riguarda i negozi indiretti è in corso un piano di razionalizzazione legato alla necessità di ridurre la massa creditizia.
Per quanto concerne le situazioni molto complesse presenti in Puglia, Sicilia e Lombardia, la società ha dichiarato che al momento i contenziosi presenti in quei territori non consentono all’azienda di assumere decisioni, dal momento che il contenzioso riguarda tutti i negozi.
Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno chiesto all’azienda di prendere in carico i lavoratori facenti parte dei negozi in affitto di ramo d’azienda al fine di garantire loro il reddito e di gestire questa fase di transizione.
Rispetto alla necessità assoluta di tutela occupazionale e retributiva delle lavoratrici e dei lavoratori, al di là della disponibilità a mantenere aperto un dialogo per la gestione delle situazioni emergenti, è stata registrata la completa indisponibilità, con una dichiarata priorità da parte dell’azienda di mettere in sicurezza il proprio conto economico.
Considerato che la situazione venutasi a creare non può pesare sulle spalle dei lavoratori, ignari delle vicende contrattuali e giuridiche, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno chiesto a Benetton di impegnarsi e di vigilare affinché tutti i lavoratori attualmente in sospensione percepiscano quanto dovuto prima di Natale, garantendo anche a loro e alle loro famiglie di trascorrere serene festività. Su questo ultimo punto, Benetton si è riservata di fare un approfondimento.