Cassa Integrazione: Rapporto UIL settembre 2013
Il monitoraggio sulle richieste di cassa integrazione continua a risentire, e ad essere falsato, non solo per il differenziale tra il reale utilizzo che ne è stato fatto nel corso del tempo e le stesse richieste ma anche, per l’esaurimento ed il blocco delle risorse sul fronte della cassa in deroga. Tutto ciò rischia di non fornire l’esatta situazione nazionale, regionale e provinciale dello stato di sofferenza di un’enorme platea di lavoratori.
Il dato di settembre, comunque, con il suo forte aumento della gestione ordinaria rispetto ad agosto (+279,8%), segnala l’apertura di nuove crisi aziendali nell’industria ed edilizia. Settori, questi, che nel mese di settembre, assorbono l’82% delle ore autorizzate.
Con una percentuale di aumento più bassa, anche rispetto al mese di settembre dello scorso anno, questi due settori sono stati interessati anche da un aumento delle richieste.
Diverso il discorso per l’artigianato e commercio, che vedono un forte calo di ore richieste, sia rispetto ad agosto 2013 che a settembre 2012.
Le motivazioni non sono difficili da immaginare: chiusura di aziende da una parte e l’incertezza di risorse per la deroga dall’altra.
Nei primi 9 mesi dell’anno ci troviamo, in ogni caso, di fronte ad un numero di ore autorizzate in linea con quelle dello stesso periodo del 2012. Si tratta di circa 790 milioni di ore ed una media mensile di posti di lavoro salvaguardati pari a 515 mila.
La situazione che emerge da questi ed altri dati non è rosea (aumentano, rispetto allo scorso anno, le domande di Aspi, mini Aspi e mobilità), e l’esigenza di avere risorse certe e sostanziose su un ammortizzatore sociale, quale è la cassa in deroga, può costituire un valido strumento per tamponare l’emorragia di uscite dal mercato del lavoro che aumenterebbero, inevitabilmente, la platea dei già troppo numerosi disoccupati.
Ancor di più emerge come si debba operare affinche’ non venga meno il nostro sistema di protezione sociale e, dall’altra, iniziando, finalmente a dare una vera scossa alla nostra economia ed al suistema economico-produttivo partendo da una consistente riduzione della presione fiscale sul lavoro e sulle imprese virtuose.
Fonte: UIL