Ccnl Federdistribuzione, i temi trattati durante l’ultimo incontro
Si è svolta nella giornata del 22 marzo scorso, in delegazione ristretta, la programmata riunione con Federdistribuzione nell’ambito del rinnovo del Ccnl di settore.
I temi trattati nell’incontro sono stati quelli della rappresentanza e degli assetti contrattuali, del mercato del lavoro e della classificazione.
Riportiamo qui di seguito, sinteticamente, i principali punti toccati esposti dall’associazione datoriale.
Per Federdistribuzione la definizione di un accordo su rappresentanza e assetti contrattuali è essenziale ai fini del rinnovo del contratto nazionale.
Mercato del lavoro: in riferimento al contratto di sostegno all’occupazione, Federdistribuzione ha chiesto di valutare il possibile allargamento del perimetro di applicazione, con riferimento ad esempio a lavoratori al primo impiego e tirocinanti.
Sui contratti a tempo determinato, l’associazione datoriale è in attesa di vedere l’eventuale e paventato intervento del Governo.
Sul part-time, Federdistribuzione ha dichiarato che per le imprese sarebbe auspicabile ulteriore flessibilità perché aiuterebbe le organizzazioni del lavoro (multiperiodalità controllata).
È stato dichiarato interesse circa la opportunità di accompagnare possibili processi di reinternalizzazione: Federdistribuzione ha chiesto di discutere come favorire e governare l’internalizzazione di fasi dell’attività in prima battuta esternalizzati; nel fare questo – ha dichiarato Federdistribuzione – “dobbiamo prendere a riferimento il contratto della logistica”.
Classificazione: per la controparte un primo obiettivo è quello di avere un contratto a misura delle imprese rappresentate; in tale senso, nelle bozze di testo oggetto di discussione è stato fatto un lavoro di sfoltitura, “perdendo” le caratteristiche di terziario e servizi, concentrandosi invece sulla distribuzione.
In riferimento al passaggio (previsto oggi dal Ccnl) dal V al IV livello dopo i 18 mesi di servizio (addetti alle operazioni ausiliarie alla vendita e addetti alle operazioni nei magazzini di smistamento, centri distribuzione), Federdistribuzione lo ha definito “faticoso” per le imprese; ha inoltre chiesto di discutere la possibilità di fare assunzioni di lavoratori con mansioni polivalenti (strutturare una figura polivalente, con scambi di natura formativa); sollecitata ad un chiarimento da parte delle organizzazioni sindacali, Federdistribuzione ha precisato inoltre che nella sua proposta gli store manager di negozi fino ad 800 mq dovrebbero essere inquadrati al 3° livello.
A fronte di tutto ciò, come Uiltucs abbiamo dichiarato la nostra disponibilità ad approfondire e discutere i temi della rappresentanza e degli assetti contrattuali; tale disponibilità è stata esplicitata a valle di un approfondimento e di una valutazione congiunta con la Uil, normalmente titolare della discussione di tali tematiche nel rapporto con le confederazioni datoriali.
Il confronto a livello di federazione di categoria ci pare il più appropriato alla luce del fatto che Federdistribuzione non è confederazione datoriale. La discussione di questi temi dovrà inoltre tenere conto della necessità di rafforzare a tutti i livelli il sistema della contrattazione, non dimenticando che la contrattazione di secondo livello nelle imprese della grande distribuzione ha segnato il passo negli ultimi anni.
A tale proposito abbiamo però precisato che la nostra disponibilità al confronto va ricondotta nell’ambito del rinnovo del contratto e ad essa subordinato; riteniamo infatti che tale tema non possa essere preso a pretesto per dilazionare o condizionare il rinnovo del Ccnl e soprattutto i tempi in cui realizzarlo, essendo priorità assoluta quella di garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori una risposta importante a cominciare dal salario.
Sul mercato del lavoro abbiamo reso esplicito che l’impostazione di Federdistribuzione diverge in modo significativo dalle richieste sindacali contenute nel documento unitario per il rinnovo del Ccnl e che abbiamo ribadito argomentandole nuovamente, richieste che si ispirano alla necessità di contrastare la precarietà e le carriere discontinue, di individuare modalità utili a favorire l’incremento strutturale di ore per i part time, di rendere migliore la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro attraverso la programmazione e la certezza degli orari di lavoro.
In riferimento ai contratti a termine, abbiamo espresso criticità rispetto all’orientamento preannunciato da parte del Governo, che – per quanto ne sappiamo – andrebbe in direzione di un ritorno verso la liberalizzazione (contratti acausali) e di un ennesimo svilimento della funzione della contrattazione collettiva.
Il tema delle possibili reinternalizzazioni è stato da noi valutato come meritevole di approfondimento; la riconduzione allo stesso contratto di tutte le attività delle imprese è un argomento da approfondire; è necessario approfondire e discutere le modalità con cui si possono governare tali processi, senza però creare contraddizioni o arretramenti in particolare per quanto riguarda il tema degli inquadramenti.
Sulla classificazione abbiamo ribadito che se alcuni dei temi posti sono di facile soluzione (semplificazione del sistema classificatorio con la pulizia delle figure che non rientrano nel perimetro delle aziende rappresentate da Federdistribuzione), altri invece sono problematici se non da respingere, in quanto rischiano di determinare uno schiacciamento verso il basso dei livelli di inquadramento, con particolare riferimento alle questioni inerenti i gerenti di negozio, filiale, capi reparto o settore, store manager, ai movimentatori merce, alle mansioni polivalenti; ugualmente da respingere i riferimenti all’allungamento dei tempi per il passaggio dal V al IV livello.
Per noi è importante fare un aggiornamento del sistema classificatorio, con riferimento anche alle figure specialistiche oggi presenti nelle aziende nell’ottica della giusta valorizzazione delle loro professionalità e alle nuove figure oggi non contemplate, riservandoci proposte a valle di valutazioni unitarie.
Federdistribuzione ha esplicitato la necessità di fare degli approfondimenti al proprio interno sulle tematiche da noi poste nell’incontro precedente circa le politiche di genere.
Il prossimo incontro si svolgerà, sempre a delegazioni “ristrette”, lunedì 17 aprile prossimo; su sollecitazione delle organizzazioni sindacali è stato inoltre “aggiunto” (rispetto al calendario concordato all’atto della sottoscrizione del protocollo straordinario di dicembre 2022) un ulteriore incontro per il 9 maggio, che precederà l’ultimo del calendario concordato, ovvero quello del 23 maggio.
Questo per aver modo di terminare la disamina dei vari temi, compreso quello del salario e valutare la possibilità di svolgere in plenaria l’incontro del 23 maggio.