CCNL Ristorazione collettiva: 8 ore di sciopero
In data 18 febbraio, nella sede di Legacoop a Bologna, è ripresa la trattativa per la definizione del primo contratto collettivo nazionale della ristorazione collettiva.
Durante l’incontro tenutosi a Roma il 9 febbraio, giova ricordarlo, la controparte (in particolare la compagine cooperativa) aveva chiesto un aggiornamento per effettuare un ulteriore passaggio di verifica con le imprese sugli aspetti di natura economica.
Sempre in quella sede, Filcams, Fisascat e Uiltucs si erano impegnate a produrre un testo che sintetizzasse tutti gli aspetti normativi discussi di modo da imprimere una accelerazione ad un negoziato che durava ormai da 4 anni.
Nonostante l’importante lavoro di analisi e sintesi svolto dalle organizzazioni sindacali nazionali, che avrebbe dovuto essere “definitivo”, Angem e Alleanza delle Cooperative (Aci) hanno ancora una volta impegnato lunghi tratti del confronto nel tentativo di riaprire e ridiscutere capitoli importanti già più volte affrontati, mentre sul piano salariale non venivano apportati significativi miglioramenti all’offerta già presentata ai sindacati, durante l’ultimo incontro e ritenuta dalle stesse, insoddisfacente e inadeguata.
Con una paziente azione di riverifica effettuata anche grazie all’apporto della nostra delegazione trattante, si riusciva a definire e cristallizzare l’impianto normativo complessivo (bilateralità, contrattazione di secondo livello, orario di lavoro, mercato del lavoro, cambio di appalto), lasciando alla discussione il solo aumento salariale rispetto al quale un tentativo di mediazione era in campo.
Purtroppo Aci e specificatamente Confcooperative, si sono improvvisamente dichiarate indisponibili su un importante aspetto normativo che pareva essere già stato condiviso, ossia l’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile nei passaggi di titolarità negli esercizi allocati nei centri commerciali e cittadini.
Angem, al contrario, ribadiva la sua disponibilità in tal senso sancendo di fatto una spaccatura in seno alla compagine datoriale.
Di fronte a questo ennesimo ripensamento della controparte, Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dovuto prendere atto che il negoziato si era definitivamente esaurito, in quanto non era possibile abdicare ad un punto di assoluta coerenza contrattuale quale l’equilibrio fra l’estensione della sfera di applicazione richiesta da Angem e Aci e le tutele per i lavoratori giocoforza interessati da questo possibile allargamento.
Se da una parte va valorizzato il grande senso di responsabilità della parte sindacale nel contempo non può essere taciuta l’irresponsabilità di una parte datoriale che ha fatto naufragare un negoziato che finalmente, dopo più di 4 anni, sembrava instradato verso una positiva conclusione.
Per queste ragioni Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e un pacchetto di 8 ore di sciopero la cui articolazione verrà comunicata nei prossimi giorni.
Scarica il comunicato unitario sull’interruzione della trattativa per il rinnovo del CCNL Ristorazione Collettiva.