Cef-Unico, i dettagli della fusione
Nel corso della riunione 27 settembre la società Cef ha delineato i passaggi che porteranno alla fusione fra le due grandi aziende della distribuzione del farmaco: Cef e “Unico, la farmacia dei farmacisti”.
L’operazione prevede alcuni passaggi societari:
- Assemblea dei soci di Cef nel mese di ottobre
- Valutazione di impatto economico e finanziario dell’operazione fatta anche con le società di credito a cui fa riferimento il consorzio Cef
- Costituzione della NewCo in cui confluiranno le attività di Cef, nel mese di dicembre
- Avvio del processo di fusione con Unico, nella NewCo, dal mese di gennaio
L’operazione è stata realizzata per integrare le due realtà societarie, creando le sinergie di mercato ed economiche che faranno della nuova società la più grande del mercato della distribuzione del farmaco in Italia.
Infatti, grazie alla copertura territoriale assicurata oggi dai magazzini delle due imprese, nella nuova impresa si arriverà ad avere la completa copertura dell’Italia peninsulare.
Naturalmente la copertura del territorio, e delle attività logistiche connesse, verrà riorganizzata con:
- Creazione di 4 magazzini hub (Brescia, Lainate, Bologna e Roma)
- La sinergia ed integrazione dei magazzini Unico con i magazzini CEF di Como, Pisa, Roma e Bari
- Redistribuzione del fatturato sulla base della prossimità delle Unità distributive e delle farmacie
- Chiusura dei magazzini di Brescia e Cremona con apertura del magazzino di Poncarale
- Chiusura del magazzino di Foggia
- Realizzazione del progetto di efficientamento che verrà implementato progressivamente nel corso dei primi due anni di piano che prevede l’ottimizzazione di tutti i processi: Trasporti, Amministrazione, Acquisti, Marketing, Rete Vendite, Call Center, etc..
Destano grande preoccupazione gli ultimi tre punti del piano illustrato. In particolare, la chiusura del magazzino di Foggia è molto grave perché non prevede, al momento, nessuna soluzione alternativa alla chiusura mentre per la chiusura dei due magazzini di Brescia e Cremona non è stato chiarito se tutti i lavoratori ivi impiegati saranno trasferiti a Poncarale e a quali condizioni.
Operazioni societarie di queste dimensioni comportano sempre cambiamenti che possono comportare conseguenze sulla tutela dei livelli occupazionali.
In questo caso l’avere informato le organizzazioni sindacali delle sopracitate chiusure ancora prima della operazione di fusione desta forti preoccupazioni così come la dichiarazione secondo la quale questa operazione sia finalizzata all’ottimizzazione dei costi che inevitabilmente comporterà un processo di riorganizzazione ancora poco chiaro.