Cerved, allarme dei sindacati sui colloqui individuali
L’11 novembre si è svolto l’incontro con la direzione del personale del gruppo Cerved.
Nel corso della riunione si sono affrontati diversi temi; tra questi, i due più rilevanti sono quelli relativi ai colloqui individuali (finalizzati alle uscite incentivate dall’azienda) che l’azienda sta facendo con diverse lavoratrici e diversi lavoratori, e alla proposta aziendale di modifica dell’accordo di smart working come regolato nel contratto integrativo aziendale.
Per quanto riguarda i colloqui individuali, questo argomento è stato affrontato solo ed esclusivamente perché come componente sindacale abbiamo chiesto conto di quanto stesse accadendo. Il fatto che la direzione aziendale non abbia mai dichiarato in maniera esplicita un problema occupazionale è per noi un fatto grave e inaccettabile.
L’azienda, nel corso della discussione, ha dichiarato che i colloqui sono destinati solo a chi matura, in tempi brevi, i requisiti per l’accesso alla pensione o a chi, per motivazioni diverse, avesse manifestato l’intenzione di uscire dalla società.
Le informazioni che sono in nostro possesso sono completamente diverse: non sono state convocate solo persone interessate ad anticipare l’accesso alla pensione. Molte lavoratrici e molti lavoratori sono stati convocati non avendo mai manifestato nessuna intenzione di uscire dalla società.
È evidente che questa modalità di azione è per noi scorretta.
Si creano pressioni sulle persone che si trovano a subire una proposta che non risponde minimamente alle proprie volontà.
Si eludono i criteri di legge per l’identificazione di eventuali esuberi.
Si elude la discussione sulle motivazioni che porterebbero alla gestione di eventuali esuberi.
Si elude la discussione sugli strumenti utili a gestire una eventuale situazione di crisi.
Si perde l’occasione di utilizzare la Naspi come ulteriore strumento di supporto al reddito e di accompagnamento alla pensione.
Abbiamo utilizzato volutamente la parola “eventuale” perché per noi oggi non esiste un problema occupazionale: stiamo assistendo a un’azione impropria, orientata a far uscire dall’azienda persone che l’azienda intende sostituire o non giudica più utili ai propri interessi.
Nel corso della riunione abbiamo chiesto che vengano interrotti i colloqui e l’apertura di un confronto trasparente sul tema degli organici.
Nel frattempo invitiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che non intendono uscire dal gruppo a non proseguire nei colloqui e a interrompere ogni dialogo fino a che la situazione sia chiarita.
Per quanto riguarda la richiesta di modifica dell’accordo di smart working, la società ha fatto una proposta di modifica dei cluster oggi concordati, riducendo il limite massimo delle giornate di smart working a 8 giorni mese massimo.
Per noi resta sempre valida l’impostazione che prevede lo smart working inserito in un più ampio ragionamento sull’organizzazione del lavoro, che era alla base della sottoscrizione dell’ultimo Cia, contratto integrativo aziendale.
Questa proposta, come definita, ci vede contrari e riteniamo debba essere completamente rivista.
Le parti hanno definito un calendario di incontri. Nel frattempo, il giorno 20 novembre si svolgerà il coordinamento delle delegate e dei delegati, che sarà chiamato a dare un giudizio sulla situazione e determinare l’impostazione dell’azione sindacale, che potrà comprendere ogni possibile iniziativa a sostegno delle discussioni in corso.

