Cerved, serve chiarezza sul futuro societario
Il giorno 30 gennaio si è svolto l’incontro tra la direzione aziendale di Cerved e le rappresentanze sindacali aziendali, con l’assistenza delle strutture territoriali e nazionali.
L’incontro aveva l’obiettivo di riattivare il confronto sulla situazione aziendale dopo lo sciopero dello scorso mese di dicembre, dichiarato per evidenziare il fortissimo dissenso rispetto alla gestione dei programmi di formazione e a fronte delle preoccupazioni per il prossimo futuro della società.
La direzione aziendale era rappresentata dal Dott. Purassanta e dalla Dott.ssa Cavalli. I due hanno offerto una disamina della situazione che qua sintetizziamo per punti:
- In questo momento tutti i business soffrono per risultati negativi su cui è indispensabile intervenire
- È necessario avviare una riflessione sul portafoglio dei clienti molto ampio e complesso da gestire. Questa complessità non permette di raggiungere i risultati attesi
- La politica commerciale del prodotto (venduto a prezzo fisso) non favorisce la vendita di prodotti maggiori e disincentiva l’utilizzo di alcune fasce di prodotti
- È indispensabile, nella visione aziendale rendere i processi più dinamici che offrano maggiore agilità e velocità di risposta al mercato
- Al fine di migliorare i processi è necessario lavorare sul rapporto tra i diversi livelli aziendali, migliorando anche il livello di performance complessivo
- In questo quadro, ed ammettendo che ci sono stati alcuni errori da parte del management, i PIP non devono essere intesi come strumento penalizzante ma come complemento al miglioramento generale delle performance.
Il ragionamento aziendale tende ad offrire una quadro rasserenante e di coinvolgimento che noi come delegazione sindacale abbiamo messo in discussione. Le ragioni sono molteplici:
- Le valutazioni che portano all’inserimento nei PIP non sono corrette e il concetto di calibrazione che attualmente viene articolato per la loro definizione appare come strumentale per abbassare il giudizio ed inserire nei PIP diverse lavoratrici e lavoratori
- La comunicazione che le persone ricevono è molto contradditoria rispetto a quanto viene dichiarato dalla direzione aziendale: o ci sono dei limiti nella capacità comunicativa del management o i piani sono concepiti in maniera diversa da quanto detto
- I problemi aziendali, comunque, non si limitano alla gestione dei PIP, che comunque hanno una centralità indiscussa. L’uscita della forza vendita che collaborava con la società in partita Iva è un fatto fortemente negativo, sbagliato nella sostanza e nel messaggio che si lancia, per esempio
- I programmi per il futuro non appaiono chiari e non si comprende la direzione reale che la società vuole intraprendere per uscire dalle difficoltà attuali. Su questi programmi vogliamo confrontarci e vogliamo chiarezza per le lavoratrici e i lavoratori che dovranno realizzarli.
L’incontro ha vissuto di alcuni scambi dialettici anche accesi che dimostrano la necessità di modificare il piano delle relazioni sindacali, della comunicazione alle persone e di come oggi, più che mai, sia indispensabile chiarezza. Ritornando sulla questione delle valutazioni per esempio ancora non si capisce il metro di giudizio e il perché la cosiddetta “calibrazione” sia stata studiata abbassando il valore del lavoro che le persone svolgono. È un fatto che incide in modo sostanziale sulla situazione attuale e sulla quale è indispensabile porre dei correttivi.
La riunione si è chiusa con l’impegno di avviare un confronto sui piani della società. Auspichiamo che in quella fase si possa ottenere la chiarezza che al momento non vediamo e su cui è obbligatorio agire per dare futuro al lavoro in Cerved, e serenità alle lavoratrici e ai lavoratori che questo lavoro svolgono.