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Turismo
Home›Turismo›Chef Express, punti vendita: necessari approfondimenti

Chef Express, punti vendita: necessari approfondimenti

di master
5 Luglio 2016
711
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Si è tenuto il 24 giugno l’incontro con Chef Express programmato al fine di proseguire il confronto avviato il 12 maggio. L’azienda ha illustrato alcuni dei dati che erano stati richiesti dai sindacati inerenti la numerica dei punti vendita suddivisi per canale, il numero di dipendenti, le tipologie contrattuali utilizzate e l’andamento economico.

Nel corso del confronto, sono state approfondite le questioni legate alle tipologie contrattuali, chiedendo all’azienda di completare il quadro con l’invio dei dati sull’utilizzo di straordinari e supplementari.

Rispetto alle aree di servizio, l’azienda ha fornito alle organizzazioni sindacali lo schema della classificazione dei locali secondo parametri di fatturato e vastità di servizi offerti. La classificazione si compone di tre gruppi: cluster A=piccolo, cluster B=medio, cluster C=grande.

I locali del primo cluster hanno un organico medio di 5 FTE, i locali del cluster B hanno un organico medio di 11 FTE, quelli più grandi invece si attestano sotto i 25 FTE medi.

Sulla base di questi dati, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno rilevato che gli organici sembrano essere talvolta sottodimensionati rispetto alle esigenze orarie reali, e che questo fa presumere un ricorso a straordinari e supplementari dal carattere strutturale.

A questo proposito i sindacati di categoria hanno anche contestato un utilizzo degli accordi sulla banca ore, sia sulle aree di servizio che sugli altri canali, che sta diventando un vero e proprio strumento di gestione della flessibilità, in quanto le ore positive e negative vengono programmate in modo unilaterale e non si rispettano i termini previsti dagli accordi sulla fruizione delle ore da recuperare.

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto quindi di svolgere ulteriori approfondimenti rispetto agli organici presenti su ciascun punto vendita, per verificare situazioni di carenza strutturale di personale/ore di lavoro, e di rispettare gli accordi sulle banche ore.

Relativamente ai temi sollevati nel corso del precedente incontro, l’azienda ha ritenuto di fornire alcuni dati su alcune delle aree di servizio al centro delle tensioni sindacali (Frascati, Tevere Est, Feronia), che dimostrerebbero il successo delle politiche aziendali in quanto si è raggiunto un numero di FTE sostenibile e si sono abbattute le malattie breve, quali fenomeno sintomatico di una gestione inefficiente.

Prendendo atto dei dati e confermando che le modalità utilizzate non sono condivisibili per i sindacati, rimangono aperti problemi gestionali importanti, come anche situazioni individuali molto gravi.

L’azienda ha negato nuovamente qualsiasi disegno organico in merito ai trasferimenti dei terzi livelli (working manager) che sono avvenute negli ultimi mesi, affermando che queste figure sono presenti nel modello organizzativo di Chef Express e non si è quindi di fronte a un esubero legato alla mansione, si è trattato di casi specifici.

Anche su questo punto i rappresentanti sindacali hanno ribadito contrarietà nel metodo e nel merito e hanno chiesto maggiori informazioni relativamente all’attivazione degli stages illustrata dall’azienda, chiedendo di normarne l’utilizzo con un accordo sindacale che preveda anche delle percentuali di assunzione.

Questo anche in funzione del fatto che l’azienda, pur dichiarando di utilizzare gli stages anche a scopo di reclutamento, sta attivando gli stessi in piazze dove negli scorsi mesi ha segnalato sofferenze e ridondanze occupazionali (come nel caso della Stazione Termini).

Infine è stato aperto un confronto sulle gare di assegnazione delle aree di servizio, chiedendo a Chef Express di raggiungere un’intesa‐quadro che preveda l’applicazione dell’Art. 2112 codice civile (trasferimento/cessione di ramo d’azienda) con la procedura prevista dall’art 47 legge 428/1990 per garantire continuità occupazionale e preservare il quadro normativo dei lavoratori, anche in relazione alle modifiche subentrate con il Jobs Act.

La delegazione aziendale si è detta contraria a procedere attraverso le procedure di cessione di ramo d’azienda, e ha affermato che comunque non intende raggiungere intese che non interessino anche gli altri soggetti titolari di concessioni.

I sindacati hanno annunciato che unitariamente intendono mettere in campo un percorso di rivendicazione e mobilitazione sul tema, rinviando quindi il confronto a dopo gli approfondimenti che stanno svolgendo le segreterie nazionali.

Al termine dell’incontro, è stato chiesto di stoppare immediatamente il sistema di recupero sui festivi, che non è in linea con gli orientamenti giurisprudenziali che preservano la totale volontarietà del lavoratore. L’azienda, con comunicazione successiva all’incontro, si è impegnata a dare disposizioni in tal senso ai direttori.

Foto: grandistazioni.eu

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