Chicco Artsana, esito incontro informativa annuale
Il 20 gennaio si è svolto il programmato incontro tra i rappresentanti di Chicco Artsana, assistiti da Confcommercio e Filcams, Fisascat e UILTuCS.
L’incontro si è articolato in due fasi: una prima in ristretta richiesta dall’azienda e a seguire con la partecipazione delle strutture territoriali e i delegati sull’informativa annuale, come richiesto dalle organizzazioni sindacali.
In ristretta è stato riassunto sinteticamente da parte aziendale il nuovo assetto societario che ha visto l’ingresso nel capitale sociale con una quota del 60% del fondo di private equity InvestIndustrial, a seguito del quale sono stati definiti nuovi programmi con l’obiettivo di migliorare la redditività del gruppo: infatti, il quadro generale continua a presentare situazioni diversificate con evidenti criticità in paesi quali Turchia e Brasile e una situazione comunque difficile in Italia.
Nello scenario italiano l’azienda sconta sulla rete una competizione “insostenibile” con un incremento delle perdite nell’ultimo anno intorno 400 mila euro che impongono un intervento sul format dei punti vendita e sul loro costo del lavoro, manifestando l’intenzione di porre mano all’attuale struttura dei trattamenti integrativi.
Inoltre, è stata comunicata la cessione del marchio Lycia con un accordo che prevede comunque ancora per il prossimo triennio la produzione da parte di Chicco Artsana dei prodotti del marchio per conto della nuova società acquirente (Sodalis).
Le medesime informazioni sono poi state trasferite nel corso della plenaria, nel corso della quale sono state fornite alcune prime informazioni circa l’occupazione nei punti vendita e annunciata l’imminente chiusura dei punti vendita di Quartuccio (Cagliari) e Marcon (Venezia).
Da parte sindacale, a questo proposito è stata rilevata la insufficienza dei dati forniti, per i quali è stata chiesta una corposa integrazione che l’azienda si è impegnata a fornire a stretto giro.
Più complessivamente, i sindacati hanno contestato l’impostazione aziendale per quanto riguarda le valutazioni presentate circa il posizionamento del marchio Chicco sul mercato e la preoccupazione sul prevedibile e conseguente decadimento qualitativo dell’offerta e dei servizi del retail.
Inoltre, è stata valutata contraddittoria l’impostazione aziendale che prevede il rilancio delle vendite attraverso una mera riduzione dei costi e senza lasciar intravvedere investimenti che pure sarebbero necessari a questo scopo.
Nel tentativo di comprendere la presenza di eventuali spazi negoziali e la possibile condivisione di un percorso comune si è comunque concordato un nuovo incontro in delegazione ristretta per il prossimo 16 febbraio.