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Commercio
Home›Commercio›Cia Lidl: perché il rinnovo è un buon risultato

Cia Lidl: perché il rinnovo è un buon risultato

Di master
14 Marzo 2018
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La sottoscrizione del Contratto Integrativo Aziendale Lidl Italia da parte di Fisascat e Uiltucs nei giorni scorsi, come prevedibile, sta portando l’organizzazione sindacale che non ha firmato l’accordo a criticare il nostro operato con volantini e comunicati che nulla hanno a che vedere con l’andamento della trattativa e il risultato raggiunto, e purtroppo sono opera di controinformazione organizzata.

Il rinnovo del Contratto Lidl, dopo oltre 5 anni dalla sua scadenza, ha portato ai lavoratori esclusivamente benefici; Istituti peraltro chiesti unitariamente in piattaforma e raggiunti grazie allo sforzo che Fisascat e Uiltucs responsabilmente hanno espresso al tavolo. Ma andiamo con ordine…

Sul sistema delle relazioni sindacali abbiamo raggiunto l’intesa su tutto quanto è stato richiesto in piattaforma ampliando le materie di confronto a livello nazionale e inserendo un nuovo livello di confronto (Direzione Regionale), senza compromettere la discussione a livello di filiale, dove sono previste relazioni propedeutiche ad eventuali intese, contribuendo pertanto a migliorare il clima aziendale.

Sul tema salute e sicurezza l’accordo ha recepito tutte le nostre richieste di piattaforma stabilendo norme ulteriori a vantaggio dell’agibilità dei RLS, costituendo peraltro una commissione permanente per affrontare il delicato tema in continuità.

Abbiamo inoltre stabilito, anche questo richiesto in piattaforma, di concordare un secondo accordo quadro nazionale in riferimento alla videosorveglianza dei 600 punti vendita e a tutela dei lavoratori.

Riguardo l’organizzazione del lavoro e gli orari di lavoro il nuovo Contratto prevede la programmazione di norma bisettimanale dell’orario, così come richiesto in piattaforma, nonché la conferma del pagamento a minuti dello straordinario e, quale condizione di miglior favore per il lavoratore, il pagamento dell’orario settimanale pieno, anche se non raggiunto nella misura massima di 15 minuti settimanali.

Vengono chiarite e concordate le modalità per l’effettuazione delle visite mediche come chiesto in piattaforma.

Anche sulle trasferte e missioni abbiamo chiesto in piattaforma di risolvere l’annosa questione. E il nuovo CIA la risolve! Limitando gli spostamenti per missione a 40 km e pagando il lavoratore 0.35 € a chilometro.

Sul lavoro domenicale, basato sulla volontarietà e sulla rotazione, abbiamo stabilito contrattualmente la maggiorazione del 135% su tutte le ore lavorate di domenica e, se effettuate almeno quattro in straordinario, una ulteriore quota giornaliera della retribuzione; Nessun Contratto Integrativo Aziendale ha norme vantaggiose come queste!

Sul part time sperimentale, una sperimentazione peraltro siglata unitariamente in altre aziende della cooperazione e del terziario, l’organizzazione sindacale non firmataria sta facendo solo demagogia.

Si tratta di una sperimentazione volontaria che a breve inizierà in 2 magazzini e 30 filiali; il lavoratore part time che intende accedere alla sperimentazione dovrà fare richiesta scritta, così facendo aumenta il suo orario di lavoro, e pertanto il suo reddito, del 20/25% passando stabilmente da 20 a 25 e da 25 a 30 ore settimanali che incidono pertanto su tutti gli Istituti come 13a, 14a, e TFR.

La prestazione, programmata bisettimanalmente, sarà flessibile aumentando o diminuendo per un massimo di 5 ore settimanali, mentre le ore lavorate oltre la flessibilità saranno retribuite come supplementare.

Il nuovo CIA prevede che il lavoratore o la lavoratrice possano ritirare in ogni momento la propria adesione volontaria alla sperimentazione tornando all’orario originariamente stabilito.

La deroga citata da chi non firma per problemi politici è pertanto e unicamente questa: sperimentale, volontaria e ritirabile in ogni momento.

Inoltre questa sperimentazione non ha nulla a che vedere con il consolidamento orario delle ore supplementari lavorate, dove l’azienda ha dato disponibilità a valutare i casi, anche numerosi, di consolidamento, così come ampiamente previsto dall’articolo 86 del CCNL Terziario Confcommercio 2015 applicato in azienda (il resto della GDO non applica il CCNL TDS

Confcommercio 2015…), e sempre richiamato da tutti nella trattativa.

In piattaforma abbiamo chiesto di discutere di welfare. Abbiamo raggiunto un accordo pionieristico su questo argomento, rispondendo a quasi tutte le richieste della piattaforma. Sono state definite contrattualmente le tutele per le unioni civili con permessi per congedo matrimoniale, assistenza e figli, l’aspettativa fino all’anno del bambino, il congedo parentale a ore cumulabile con altri permessi, l’aspettativa, e quindi l’annullamento del comporto, fino a guarigione per malattie gravi e/o dovute ad infortunio, è stato definito l’istituto della donazione delle ferie dove anche l’azienda incrementa il fondo e stabilita la commissione pari opportunità e sulle politiche antidiscriminazione. Inoltre sono state concordate per tutti due erogazioni aziendali di 50,00 € l’anno come buono spesa e di 100,00 € per ogni figlio nato o adottato.

In tema welfare inoltre abbiamo concordato di estendere quanto previsto dal Fondo Est applicato in azienda (il resto della GDO non applica il fondo Est…) con l’allargamento delle prestazioni di alta specializzazione, ricovero ospedaliero, accertamenti diagnostici, rimborso ticket, cure oncologiche, trattamenti fisioterapici riabilitativi e servizi odontoiatrici, oltre a consulenze gratuite anche con pareri medici; anche questo ampiamente richiesto in piattaforma, e concordato!

Crediamo che dopo due anni di trattativa unitaria, dove nessuno è mai stato estromesso, quanto raggiunto sia equilibrato, risponda alle esigenze dei lavoratori e sia pienamente rispondente a quanto richiesto in piattaforma.

È migliorato il reddito disponibile, migliorate le condizioni di lavoro, facilitata la conciliazione vita lavoro, esteso il nuovo sistema di welfare integrativo al Fondo Est e aumentata la partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa, rafforzando il ruolo sindacale.

Tutelare i diritti e gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori vuol dire concordare norme vantaggiose per loro. Non sottoscrivere accordi come questo rifugiandosi dietro “problemi politici legati all’art. 8 della 148/11 che non consentono a noi di firmare, anche se ne condividiamo i contenuti” (dichiarazione espressa dal funzionario Filcams in plenaria) vuol dire non consegnare ai dipendenti un insieme di norme che facilita la loro vita lavorativa e aumenta il loro reddito.

La campagna informativa sulla firma del contratto è partita e come UILTuCS dovremo essere in prima linea portando l’informazione in tutte le filiali e nei magazzini Lidl, spiegando alle lavoratrici e ai lavoratori il risultato raggiunto e stigmatizzando la controinformazione che altri stanno cavalcando.

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Tagsciacontratto integrativo aziendalelidl
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