Cineca alza il muro sul rinnovo dell’integrativo: rottura della trattativa, scatta la mobilitazione
Il Consorzio interuniversitario alza il muro di fronte alle richieste sindacali: scatta la mobilitazione
Si è interrotta la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale applicato ai circa 1.000 dipendenti di Cineca, il Consorzio interuniversitario italiano a cui aderiscono 70 università italiane, 2 ministeri e 46 istituzioni.
A determinare la rottura, spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, è stata “l’esclusiva volontà aziendale”, al termine di una trattativa lunga, complessa e condotta dalla delegazione sindacale con pazienza, attenzione e un impegno “che avrebbe meritato una conclusione diversa”.
Nel corso di settimane e mesi di confronto, evidenziano i sindacati, sono stati progressivamente bloccati, dal consorzio, i principali nodi che avrebbero potuto dare senso alla discussione contrattuale: il premio di risultato, il valore del welfare aziendale, le indennità di trasferta e la reperibilità.
“Le proposte avanzate dalle rappresentanze sindacali unitarie e dalle organizzazioni sindacali sul premio di risultato non sono state prese in considerazione e la possibilità di incrementarne il valore potenziale è stata completamente disattesa”, aggiungono le tre sigle.
Anche sul welfare aziendale i sindacati parlano di “un valore consolidato troppo basso”, insufficiente a compensare l’aumento dei costi individuali sostenuti dalle lavoratrici e dai lavoratori, anche a seguito della riduzione dello smart working e della decurtazione del valore dei buoni pasto. Nessun aggiornamento, inoltre, sulle indennità, mentre sulla reperibilità si prospetterebbe una riduzione dei valori economici.
I sindacati in particolare contestano la proposta aziendale di modifica unilaterale delle regole sul pagamento delle ferie maturate e non godute in caso di licenziamento o dimissioni, giudicandola “un ulteriore segnale di rigidità e chiusura, tale da “svuotare di significato quanto già pattuito dalla contrattazione integrativa”.
Ad alimentare la tensione “la correzione di testi modificati unilateralmente dal consorzio senza consenso né discussione” tra le parti, circostanza che l’azienda si è vista costretta a riconoscere e correggere su sollecitazione dei sindacati. Un passo indietro ritenuto però insufficiente “di fronte a condizioni di lavoro sempre più difficili, politiche retributive incoerenti e modifiche organizzative rilevanti”.
Forte preoccupazione viene espressa anche sulla gestione dello smart working. Le organizzazioni sindacali parlano di “scelte che hanno aggravato la tensione”, evidenziando come non sia stata rispettata l’attenzione promessa verso le lavoratrici e i lavoratori fragili e come il numero medio di giornate concesse sia risultato inferiore a quanto sostenibile. “Lo stesso consorzio aveva quantificato pochi mesi prima il valore di ogni giornata di lavoro da remoto in 17 euro, un dato che, nella discussione sul rinnovo, avrebbe dovuto essere realmente considerato”, sottolineano.
Filcams, Fisascat e Uiltucs denunciano l’imposizione di scadenze rigide e l’assenza di reali margini di mediazione. Fino all’ultimo, infatti, i sindacati hanno avanzato “proposte sostenibili che avrebbero permesso di arrivare a definire il rinnovo del contratto, a cominciare dai tempi della trattativa per valutare con attenzione i dettagli del rinnovo e discuterlo con la necessaria calma con tutte le lavoratrici e i lavoratori”.
Alla luce di questa situazione, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs annunciano che nelle prossime ore saranno convocate assemblee in tutte le sedi e che verrà avviato un nuovo stato di agitazione, con la dichiarazione di un pacchetto di ore di sciopero, nel rispetto delle procedure di raffreddamento nazionali.
“Continuiamo a batterci per un contratto migliore e per condizioni di lavoro eque e rispettose”, affermano, ribadendo la disponibilità a riaprire il confronto. “Un accordo è ancora possibile – concludono – ma serve un cambio di atteggiamento da parte dell’azienda, nel rispetto delle persone che ogni giorno lavorano e contribuiscono allo sviluppo del consorzio”.

