Cineca, eccellenza nelle professionalità ma…
È di queste ore la notizia che l’Italia sarà sede e partner scientifico per avviare ed ospitare il supercalcolatore europeo.
Di poche settimane fa la notizia che, sempre l’Italia, ospiterà il centro di meteorologia europeo. In entrambi i casi il motore di questi successi è stato Cineca confermando l’importante ruolo tecnologico scientifico e di disseminazione della conoscenza che il Consorzio svolge da 50 anni in Italia.
Questi successi sono stati raggiunti anche grazie all’impegno, alla competenza e alla passione che i lavoratori del consorzio hanno sempre offerto.
I riconoscimenti a livello internazionale e le parole di apprezzamento del Ministro Bussetti arrivano, però, in un momento in cui proprio quei lavoratori che hanno contribuito a tali successi vivono una delle fasi più complicate della loro storia.
Nelle scorse settimane il Cineca ha deliberato il trasferimento di 30 dipendenti dalla sede di Roma, a quella bolognese, risorse dedicate da anni ad attività di supporto al Policlinico Umberto I di Roma.
Nel processo di trasferimento sono state stabilite dal Consorzio modifiche di mansione che disperdono le storie professionali delle persone.
Il tutto senza che il confronto sindacale abbia prodotto soluzioni condivise nella gestione del problema.
I lavoratori hanno aderito in grandissimo numero all’iniziativa di sciopero indetta dalla rappresentanza sindacale romana, perché da un lato sono consci che il tema del lavoro e dei trasferimenti non è solo circoscritto al tema “attività erogate al Policlinico” e dall’altro non comprendono tali trasferimenti proprio per il carattere internazionale, distribuito e dematerializzato dei servizi che il Consorzio eroga al Miur, al mondo della Ricerca e alla maggior parte delle Università Italiane.
È da tempo che le rappresentanze sindacali e le organizzazioni di Filcams, Fisascat e UILTuCS cercano un colloquio che le coinvolga attivamente con il Consorzio e il Miur, sulle prospettive del Cineca.
Di solo supercalcolatore non si potrà vivere e le professionalità, che vivono e operano, in una azienda che le dichiarazioni del Ministro del Miur dimostrano essere strategiche, non possono vivere una condizione di dialogo dimezzato e futuro sconosciuto.
Troppo spesso si esaltano le capacità dei nostri lavoratori e troppo spesso ci si dimentica di riconoscerle e valorizzarle.
Alle dichiarazioni del Ministro le rappresentanze e le organizzazioni sindacali si augurano segua una fase in cui si possa discutere davvero del futuro, delle attività e della salvaguardia delle grandi professionalità presenti in azienda.