Cisalpina riapre: decisioni senza consultare i sindacati
Alla fine di maggio Cisalpina ha disposto la riapertura delle sedi operative e il conseguente rientro dei lavoratori e delle lavoratrici in presenza a partire dal 3 giugno 2021,
senza un preventivo confronto con le organizzazioni sindacali e senza dare disponibilità ad aprire da subito una
discussione sul proseguo del lavoro da casa.
Abbiamo chiesto un incontro urgente, che si è tenuto il 25 maggio, al quale sono seguiti una serie di confronti telefonici e via email.
Prioritariamente abbiamo cercato di capire se ci fossero le condizioni per il rientro in salute e sicurezza, questione sulla quale stiamo ancora lavorando con le Rsa e gli Rls, ai quali è necessario che tutti i lavoratori e lavoratrici segnalino eventuali problemi legati alle procedure di contenimento e contrasto alla diffusione del Covid19.
Abbiamo poi posto l’esigenza di attivare quanto prima un confronto sul lavoro a distanza, sulla quale la valutazione dei lavoratori e delle lavoratrici è positiva, contestando il rientro del lavoro in presenza proprio nei mesi estivi nei quali sono più complesse le esigenze di conciliazione di vita e lavoro, soprattutto dopo un anno i ammortizzatori sociali non anticipati dall’aziende e un forte impoverimento delle persone.
L’azienda ha dato disponibilità a discutere di tali questioni solo a partire da settembre.
L’unico avanzamento del confronto è stato relativo all’intervento di sostegno economico parziale per i ritardi di pagamento Inps, rispetto al quale abbiamo confermato il prestito di euro 400 euro, a concorrenza delle ore lavorate, rivolto soprattutto a quanti resteranno in cassa a zero ore.
Lo scambio di queste settimane ha dimostrato ancora una volta le difficoltà di relazioni con il
gruppo Cisalpina e la necessità di costruire una risposta compatta da parte di lavoratori e
lavoratrici.