Contratti, entro prossime settimane rinnovo o nuove mobilitazioni
Uiltucs: Se controparti di turismo e commercio non cambiano rotta sarà sciopero
Se le controparti del commercio e del turismo non cambieranno rotta entro le prossime settimane sarà inevitabile mettere in cantiere una ulteriore mobilitazione.
È l’annuncio, senza esitazione, che fa la Uiltucs, categoria della Uil che il 22 dicembre scorso ha scioperato per il rinnovo dei 4 contratti del terziario e per i 6 del turismo. Un grande successo, una prova di forza in risposta al dialogo negato, per il sindacato del terziario e del turismo. Una prova che la Uiltucs, unitamente a Filcams e Fisascat, ha saputo affrontare con maturità politica ed organizzativa ma, cosa più importante, a conti fatti, “la prova è stata superata dalle lavoratrici e dei lavoratori del settore meglio di quanto potevamo prevedere”.
“L’adesione allo sciopero è stata straordinaria e convincente” commenta il segretario generale Uiltucs Paolo Andreani. “Occorre – incalza – orientare la nostra azione nelle prossime settimane. Ribadiamo a tutte le controparti che, per noi, è essenziale tenere fermo o ridefinire l’allineamento contrattuale delle norme e delle condizioni retributive tra contratti di settore e che è necessario rivalutare il salario in base all’Ipca (parametro che definisce il costo della vita, ndr), facendo attenzione a decorrenza e durata dei rinnovi”.
Lo sciopero intersettoriale del 22 dicembre scorso ha rappresentato anche una risposta corale, di tante piazze – ha aggiunto Andreani – alla deriva della responsabilità sociale d’impresa: è venuto il momento che le imprese ascoltino gli oltre 5 milioni di lavoratrici e di lavoratori del commercio e del turismo.
“Una risposta sull’adeguamento dei salari è dovuta anche ai 400.000 addetti degli studi professionali e alle lavoratrici e ai lavoratori della vigilanza” ha sottolineato ancora, con forza, la Uiltucs, evidenziando: “Se le controparti del commercio e del turismo non cambieranno rotta entro il prossimo mese di febbraio sarà inevitabile mettere in cantiere una ulteriore mobilitazione“.
È con convinzione che la Uiltucs ricorderà alle controparti che il salario non è solo Ipca e paga tabellare; è salario anche l’aumento delle maggiorazioni orarie per lavoro disagiato, sono salario l’assistenza e la previdenza complementare. “Tocca a noi quindi, nelle prossime settimane, chiedere meno domeniche lavorabili e maggiorazioni orarie più alte. Una risposta va data anche al part-time sul lavoro supplementare e sulla clausola elastica. Il disagio e la flessibilità devono costare di più” ha aggiunto Andreani.
Formazione continua, salute e sicurezza e parità di genere sono tematiche che dovranno altresì trovare attenzione.
Il 2024 sarà l’anno giusto per ridare valore al lavoro nel terziario. Con una ferma convinzione: serve un nuovo contratto sociale per battere il lavoro povero.