Coop Alleanza 3.0, Cia: il confronto prosegue ma restano criticità

Il 16 giugno 2022 Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e UILTuCS hanno incontrato la Direzione di Coop Alleanza 3.0 per proseguire il confronto in ordine al Contratto integrativo aziendale da applicarsi al personale dipendente della predetta impresa (al quale attualmente continuano ad applicarsi i Cia delle cooperative che, operando una fusione, hanno dato vita ad Alleanza 3.0).
Nel corso del confronto, la parte aziendale ha richiamato tutti i temi oggetto del confronto sinora svolto (sia nelle sessioni trattanti che nelle plenarie) e che possono così riassumersi:
- relazioni sindacali,
- organizzazione del lavoro,
- orario di lavoro,
- nastro orario, riposi giornaliero e settimanale,
- programmazione ferie,
- lavoro domenicale e festivo (modalità operative e maggiorazioni retributive),
- superamento pausa giornaliera retribuita,
- part-time,
- premio aziendale,
- sistema retributivo aziendale,
- trasferta e trasferimento,
- smart-working,
- welfare aziendale.
Sulle relazioni sindacali, l’impostazione aziendale, volta a dare maggiori ambiti di intervento e più protagonismo al livello di confronto decentrato, appare condivisibile; è necessario ora verificare se all’enunciazione di principio, seguiranno fatti coerenti.
Inoltre, la proposta avanzata da Coop Alleanza 3.0 di costituire 4 commissioni paritetiche (pari opportunità, formazione, salute/sicurezza e welfare) coglie la richiesta contenuta nella piattaforma unitaria a suo tempo presentata all’azienda.
Rispetto all’organizzazione del lavoro, Coop Alleanza 3.0 ha formulato una proposta così riassumibile: programmazione bisettimanale della prestazione lavorativa; turno unico da minimo 3 a massimo 6,30 ore; turno spezzato da minimo 6 a massimo 9 ore; 2 spezzati settimanali (max 84 ore e riconoscimento di un buono mensa del valore di 7,00 € dall’85° spezzato); nastri orari di 11 ore per ipermercati e super store e di 12 ore per supermercati e superette (ma può ridursi a 10 ore, prescindendo dal format in cui si lavora, se il semi-turno spezzato è inferiore alle 3 ore); la prestazione lavorativa non potrebbe iniziare prima delle 5:00 e non dovrebbe concludersi oltre le 23:00.
Per quanto quest’ultima proposta contenga degli elementi migliorativi rispetto alle precedenti, si ritiene opportuno introdurre ulteriori soluzioni volte a ridurre il disagio connesso alle prestazioni disagiate.
Sul riposo giornaliero e settimanale per la Cooperativa dovrebbe applicarsi esclusivamente quanto previsto dal Ccnl.
Il lavoro domenicale e festivo, sempre secondo Alleanza 3.0, dovrebbe essere così organizzato: a) l’indicazione delle giornate festive nelle quali l’azienda si impegna a tenere chiusi i negozi (Natale, Santo Stefano, 1° gennaio, Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1° maggio) ed il rinvio al confronto a livello territoriale sulla possibilità di tenere i punti vendita chiusi il 15 agosto per le località non a vocazione turistica; b) possibilità di liberare i lavoratori tenuti alla prestazione domenicale da tale obbligo per il 50% delle aperture nell’anno, a condizione che ricorra l’adesione del 90% dell’organico di ciascun punto vendita; 55% di maggiorazione retributiva per le prestazioni lavorative effettuate nei festivi; 35% di maggiorazione retributiva per le prime 4 domeniche prestate, 50% dalla 5° alla 26° e il 70% dalla 27° in poi.
In tema di pausa retribuita, la Cooperativa ha ribadito la richiesta di superarla, esplicitando anche che il superamento della pausa sia una condizione imprescindibile per parte datoriale per fare l’intesa.
In estrema sintesi, tornando alle sole previsioni di legge in tema di pausa, si avrebbe la seguente situazione: chi in una giornata lavorerà meno di 6 ore consecutive, potrà non fare la pausa o deciderla di fruirne recuperando i 15 minuti di pausa all’inizio o alla fine del turno; chi in una giornata lavorerà più di 6 ore consecutive, essendo tenuto a fare la pausa, dovrà recuperare i 15 minuti con le modalità sopra enunciate.
Coop Alleanza 3.0, sul versante dell’incremento degli orari per i part-time, si è dichiarata disponibile a riconoscere più ore a 1.000 dipendenti a tempo parziale per l’intera vigenza del Cia.
Le forme orarie che l’impresa metterebbe a disposizione sono da 1.248 ore/annue modulari (con settimane lavorative che potranno variare dalle 2 alle 6 giornate di prestazione) e da 1.560 ore/annue modulari (con settimane lavorative che potranno variare dalle 3 alle 6 giornate di prestazione).
L’accesso all’incremento orario, che, secondo la Cooperativa, sarà temporaneo, dovrà avvenire per adesione volontaria e previa sottoscrizione di una clausola elastica.
Per quanto riguarda le organizzazioni sindacali tale gestione flessibile degli incrementi temporanei, oltre che essere migliorata nella sostanza, non può in alcun modo non prevedere una parte di consolidamento orario.
Il premio aziendale, che controparte aveva chiesto di superare integralmente, nell’ultima proposta aziendale dovrebbe ammontare a 69,00 € per le lavoratrici ed i lavoratori full-time (e da riproporzionare per i dipendenti a tempo parziale).
Chi attualmente ha un trattamento a tale titolo più alto, dovrebbe vedersi trasformata in un ad personam la differenza fra il Premio aziendale attualmente riconosciuto ed il nuovo importo.
Il 50% di tale ad personam dovrebbe avere, sempre secondo Coop, natura assorbibile.
Mentre per le lavoratrici ed i lavoratori che non percepiscono il Premio aziendale (non solo quelli già alle dipendenze dell’impresa ma anche di quelli che saranno assunti in futuro), Alleanza 3.0 propone di attivare un meccanismo di consolidamento sotto forma di Premio aziendale di quota parte del salario variabile legato alla redditività trascorsi 48 mesi dall’assunzione.
Un’impostazione siffatta va modificata; per i sindacati, infatti, non si può peggiorare la condizione retributiva delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti da Coop Alleanza 3.0 e rendere, di fatto, inattuabile il consolidamento di un salario variabile che, in virtù delle attuali performance dell’impresa, difficilmente si erogherà nel medio periodo.
Il sistema retributivo aziendale per Coop dovrebbe essere composto da una parte variabile trimestrale legata ad obiettivi di squadra (vendite e incidenza costo del lavoro) e da una variabile collettiva connessa ad obiettivi di redditività.
Su orario di lavoro, trasferta e trasferimenti, welfare e smart working, in estrema sintesi, controparte ha ribadito posizioni già rassegnate in occasione delle precedenti fasi della trattativa.
Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS hanno dichiarato che, per quanto siano apprezzabili alcuni avanzamenti rispetto ai precedenti incontri, restano ancora criticità sulla parte salariale (come, ad esempio, l’assorbibilità di parte del premio fisso aziendale maturato e il sistema di maturazione per i neo assunti dello stesso e le maggiorazioni domenicali), così come perdura preoccupazione sul modello organizzativo proposto da Coop Alleanza 3.0, che non contiene elementi volti a migliorare la qualità della vita e delle prestazioni professionali delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soluzioni caldeggiate da parte aziendale (come il numero ancora alto di spezzati, un semi turno con durata massima innalzata, la mancata indicazione dell’orario massimo di lavoro, il superamento della pausa
retribuita per i lavoratori che hanno questo diritto, ecc.) che, se fossero integralmente recepite, produrrebbero disagi e stress a quanti quotidianamente operano all’interno dei punti vendita.
Il confronto è stato inoltre carente su temi importanti come franchising ed appalti, mentre la Cooperativa non ha neanche affrontato le platee dei quadri e direttivi, persone che lavorano in sede e nei magazzini logistici.
Il prossimo incontro è previsto per il giorno 30 giugno 2022 e sarà preceduto da un coordinamento unitario.
La trattativa è aggiornata per le ore 14 del prossimo 30 giugno allo Zanhotel & Meeting Centergross in via Saliceto, 8 Bentivoglio (BO).
Sempre nello stesso giorno e nella medesima location dalle ore 10 si terrà una riunione unitaria di coordinamento delle delegazioni trattanti di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UILTuCS.