Coop Alleanza 3.0, nuovo Cia: focus su organizzazione e orario di lavoro

Il 3 febbraio 2022, Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e UILTuCS hanno incontrato, a delegazioni plenarie, la Direzione di Coop Alleanza 3.0 nell’ambito del confronto negoziale
che dovrebbe portare ad un unico Contratto Integrativo Aziendale per i circa 17.000 dipendenti dalla già menzionata Società, a cui attualmente vengono applicati i Cia riferiti
alle tre Cooperative che l’hanno costituita (dal 1° febbraio 2016).
Sono stati discussi i temi relativi all’organizzazione e all’orario di lavoro.
Prima di presentare le proprie posizioni su entrambi gli argomenti sopra citati, la delegazione aziendale ha richiamato le caratteristiche essenziali del servizio di vendita offerto da Coop Alleanza 3.0, che possono così riassumersi:
- 6 sono i format commerciali di riferimento: 2 tipologie di superette, una di “traffico” (ubicata in località turistiche e/o interessate dal fenomeno del pendolarismo o dalla
vicinanza ad uffici) e l’altra di vicinato; 2 modelli riconducibili al format intermedio (supermercati fino a 1.500 mq. e superstore non oltre i 2.500 mq.); infine, 2 categorie di ipermercato, uno detto “misto” e l’altro di “destinazione”; - le vendite giornaliere presenterebbero una sorta di polarizzazione per fasce orarie di questo tipo: il 40% del fatturato verrebbe generato dalle ore 9:00 alle 12:00; mentre nelle ore centrali di apertura, ovverosia dopo le 12:00 e sino alle 17:00, se ne farebbe soltanto il 20%; un ulteriore 40% sarebbe da ascriversi alla fascia che va dalle 17:00 alla chiusura dei punti vendita;
- la domenica risulterebbe essere il 3° giorno vendente della settimana (ed il suo contributo al fatturato settimanale sarebbe del 12%).
Da tale quadro scaturirebbe, naturalmente secondo la Direzione aziendale, la necessità di poter disporre, in maniera flessibile, delle ore lavorate nelle fasce orarie di maggior
afflusso della clientela.
Altra richiesta formulata dalla controparte ha riguardato l’omogenizzazione delle condizioni orarie per i full time a 38 ore (con conservazione dei divisori orari attualmente riconosciuti anche a coloro i quali hanno come orario 37 o 37,30 ore, tranne che per i dipendenti impiegati nell’ipermercato di Pesaro, che dovrebbero abbandonare il loro attuale divisore, che è 160, per passare a 165).
La Cooperativa ha anche proposto di superare le attuali regolamentazioni contrattuali sulle pause giornaliere, sancendo quindi che le pause non debbano essere retribuite.
Inoltre, sempre secondo Coop Alleanza 3.0, la programmazione plurisettimanale dell’orario di lavoro non sarebbe attuabile in un contesto contraddistinto da una assai marcata variabilità del fabbisogno di organico, pertanto l’impresa sarebbe propensa per una definizione dei turni sarebbe quindi settimanale.
In tema di part-time, argomento che ha senz’altro un’importanza fondamentale per l’organizzazione del lavoro della Cooperativa, la Direzione aziendale ha proposto di introdurre nel futuro Cia una formula di calcolo dell’orario di lavoro su base annuale (e non settimanale).
In altri termini, un lavoratore con contratto a tempo parziale di 30 ore alla settimana, si vedrebbe attribuire, secondo le necessità di saturazione del servizio di vendita, un orario settimanale inferiore o superiore a tale limite, ferma restando la durata di 1.560 ore annuali ed il pagamento della retribuzione calcolata sulla predetta durata settimanale, sia in caso di prestazioni di durata superiore che inferiore.
Infine, in tema di lavoro domenicale, l’azienda ha parlato chiaramente della necessità di estendere ad un numero maggiore rispetto al passato di lavoratrici e lavoratori l’onere della prestazione in tale giornata.
Le organizzazioni sindacali hanno dichiarato che le proposte espresse da Coop Alleanza 3.0 non sono ricevibili, in quanto volte, nella sostanza, a deregolamentare sia l’organizzazione che l’orario di lavoro e, di conseguenza, ad introdurre ulteriori elementi di stress a danno delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il modello rappresentato dalla Cooperativa ha per corollario maggiori spezzati, semi turni di poche ore, intervalli lunghi fra una prestazione ed un’altra nell’ambito della stessa giornata lavorativa: un quadro siffatto si tradurrebbe, inevitabilmente, in maggiori disagi per le lavoratrici ed i lavoratori.
Anche relativamente alla programmazione delle turnazioni da farsi per la Cooperativa soltanto su base settimanale, Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs hanno sottolineato il
disagio che ne scaturirebbe per la vita di relazione delle persone.
In tema di lavoro domenicale e festivo, per i sindacati è utile assumere un approccio globale, capace di mettere a sistema più elementi: le festività esenti da apertura, una congrua valorizzazione del sacrificio di cui si fa carico la lavoratrice o il lavoratore, la natura volontaria del lavoro reso in queste giornate ed anche la creazione di occasioni d’impiego per determinate categorie di soggetti (studenti, part-time alle dipendenze di altre aziende, ecc.).
In estrema sintesi, l’auspicio di Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs è che Coop Alleanza 3.0 riveda radicalmente le proprie posizioni e che tenga conto del fatto che in questi anni, in particolare dal 2018 in poi, le lavoratrici ed i lavoratori hanno dato un contributo significativo alla tenuta dell’impresa: non a caso, per stessa ammissione aziendale, la produttività media si è incrementata notevolmente.
Nei prossimi giorni le parti stabiliranno ulteriori date per proseguire il confronto e le delegazioni da coinvolgere nel prosieguo del percorso prima della prossima riunione in plenaria.