Coop Alleanza, Cia: focus su salario e welfare

Il 2 marzo 2022, in sessione ristretta, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS, nell’ambito del confronto per il Contratto integrativo aziendale di Coop Alleanza 3.0, hanno incontrato la Direzione della stessa Cooperativa.
I temi affrontati stavolta nella fase di trattativa, peraltro in parte discussi nell’ultima plenaria del 22 febbraio, sono stati:
– il sistema salariale aziendale;
– il welfare integrativo.
Rispetto al sistema salariale aziendale, lo schema proposto dall’azienda è connotato dalle seguenti caratteristiche:
dovrebbe guardare a due platee di dipendenti: (a) Quadri, Impiegati Direttivi ed Assistenti di Reparto e (b) Addetti, Ottici e Farmacisti; consterebbe di: (1) una componente retributiva fissa (realizzata per il tramite del riconoscimento del Livello Professionale adeguato alle mansioni svolte e di un’Indennità Professionale di Cluster per Ruolo); (2) una di tipo variabile (fatta da un Elemento Retributivo Trimestrale e da un Premio Annuo).
L’Elemento Retributivo Trimestrale sarebbe rivolto esclusivamente al personale della rete commerciale; dovrebbe avere obiettivi (trimestrali) di vendite e d’incidenza del costo del lavoro sulle vendite (obiettivi che sarebbero di punto vendita per il Direttore e di reparto per tutte le altre figure attive nel negozio), oltre che essere connesso al giudizio individuale per quadri, direttivi e assistenti di reparto;
sarebbe comunque strettamente legato alla presenza;
le quote salariali da corrispondere a tale elemento dovrebbero essere differenti, legati, cioè, a dei cluster di ruolo;
Il Premio Variabile Annuo dovrebbe essere legato sia al Risultato operativo della Cooperativa ed al Risultato Operativo di Area, pertanto sarebbero 2 i “cancelli” per accedere a tale erogazione; sarebbe escluso l’accesso al Premio Variabile Annuo nel caso si registrasse solo un miglioramento in costanza di un Risultato Operativo negativo, il pagamento vi sarebbe unicamente qualora si centrasse l’obiettivo in territorio positivo; oltre agli indicatori focalizzati sulle performance economici e di redditività, il Premio Variabile Annuo dovrebbe contemplare anche obiettivi di servizio (un customer satisfaction index) da rilevare sul livello di gradimento di clienti e soci, nonché contenere una parte volta a valorizzare economicamente anche il lavoro domenicale; la sua erogazione, inoltre, dovrebbe essere correlata alla presenza per tutti e alla valutazione individuale per quadri, direttivi e assistenti di reparto.
Sul tema del sistema salariale aziendale le organizzazioni sindacali hanno esternato le loro riserve in ordine all’estrema complessità dello stesso, nonché in relazione al fatto che, nella sostanza, le erogazioni salariali sarebbero legate ad obiettivi economici (vendite ed incidenza del costo del lavoro) influenzabili esclusivamente dall’azienda ed al criterio della presenza, che in parte confligge con la natura stessa della componente salariale variabile legata ad indicatori.
Così come, pur essendoci precedenti nei contratti integrativi, legare i riconoscimenti salariali alla valutazione individuale non è condiviso dai sindacati. In tema di Premio Aziendale, Coop Alleanza 3.0 ha ribadito la propria proposta, che può così riassumersi:
per le lavoratrici ed i lavoratori che hanno già il Premio Aziendale, sostituzione dello stesso, in parte con un Elemento ad Personam e per la parte restante col riconoscimento di un Credito Welfare (per accedere ai cosiddetti Flexible Benefit offerti dalla Cooperativa); per quanti saranno assunti dopo la sottoscrizione del Cia, superamento totale dell’istituto retributivo;
Naturalmente, le organizzazioni sindacali hanno riproposto la loro contrarietà rispetto al superamento del Premio Aziendale, in quanto la cancellazione di questo istituto retributivo fisso, che peraltro è connotato da una profonda differenza fra lavoratore e lavoratore (secondo la provenienza dalle cooperative che hanno dato vita a Coop Alleanza 3.0), comprometterebbe il potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori della Cooperativa.
Sul Welfare Aziendale, la Cooperativa, sia pure in termini generici, ha nuovamente illustrato l’approccio che intenderebbe seguire nell’implementare il sistema con Flexible Benefit e People Care.
Riguardo al lavoro domenicale e festivo la proposta da parte dell’impresa non è stata esplicitata; la Cooperativa, in estrema sintesi, si è limitata a dichiarare che la maggiorazione retributiva per tali prestazioni lavorative dovrebbe essere quella prevista dal Ccnl per le prime domeniche lavorate ed aumentare progressivamente rispetto al numero di domeniche di servizio effettuate. Anche in tema di mensa, l’impresa si è limitata a dichiarare che sarebbe riconosciuta in relazione al turno di lavoro programmato.
Inoltre, sempre in occasione della sessione negoziale del giorno 2 marzo, si è anche stabilito di dare avvio alle 3 commissioni tematiche (formazione, sicurezza e salario/professionalità) che, nelle intenzioni delle parti, dovrebbero effettuare un lavoro preparatorio e di tipo tecnico per agevolare il prosieguo del confronto in sede trattante.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS hanno esortato la Cooperativa a rivedere le proprie posizioni e ad accantonare le richieste tese a ridurre drasticamente le condizioni economiche praticate attualmente alle lavoratrici ed ai lavoratori.
Tale impostazione aziendale, infatti, sommata a quanto Coop Alleanza 3.0 ha proposto in tema di organizzazione del lavoro, ostacola significativamente il buon esito del percorso negoziale.