Coop sociali, mancano i dpi: serve un piano nazionale
Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uil- Fpl, UILTuCS, Confcooperative, Federsolidarietà, Legacoop Sociali, Agci Solidarietà firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore dei servizi sociali, sociosanitari, educativi e di inserimento lavorativo della cooperazione sociale ringraziano tutti i lavoratori e tutte le cooperative sociali impegnati congiuntamente in una fase così drammatica per il paese, a tutelare l’occupazione nel rispetto del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Le lavoratrici e i lavoratori con grandi difficoltà stanno continuando a prestare la propria professionalità, nei territori, ad erogare servizi alle persone in difficoltà, ovvero persone anziane, minori, persone con disabilità sia presso le residenze sanitarie che ai domicilio, presso le comunità psichiatriche, presso le strutture per persone con dipendenze, senza fissa dimora e migranti.
Tali servizi essenziali per gli utenti e indirettamente le loro famiglie sono diffusi in tutt’Italia, occupano oltre 350.000 lavoratrice e lavoratori e garantiscono in quota parte il welfare italiano e conseguentemente la tenuta sociale ed economica del Nostro Paese.
Vanno pertanto sostenuti dalle strutture pubbliche deputate, in primis la Protezione Civile, affinché siano agevolmente dotati dei necessari dispositivi di protezione
Va inoltre sostenuta e garantita la continuità degli dei servizi e dei redditi valorizzando, anche attraverso una necessaria azione congiunta con il sistema delle autonomie, quanto previsto dal Decreto Cura Italia.
Va ora sostenuto e strutturato un Piano Nazionale a sostegno dei servizi sociali, sociosanitari ed educativi per il contenimento del coronavirus in quattro punti:
- tutelare e garantire la continuità dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi, consentendo che siano riorganizzati nelle modalità più consone al momento;
- garantire la continuità del reddito alle lavoratrici e ai lavoratori attraverso l’applicazione dell’articolo 48 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18.
- dotare i servizi sociali, socio-sanitari ed educativi di idonei dispositivi di protezione e strumenti adeguati affinché si possa evitare il contagio degli operatori che lavorano, oggettivamente, in condizioni precarie. Tali dispositivi dovranno essere distribuiti anche alla rete che fa assistenza nei centri residenziali e domiciliare fin da subito a partire dalle zone in difficoltà
- costituire un fondo nazionale straordinario e temporaneo di sostegno e compartecipazione per la continuità dei servizi sociali e socio-sanitari essenziali.