Decathlon, la misura è colma: sciopero e diffida
Dopo l’ultimo deludente incontro avuto con l’azienda il 20 novembre e dopo il coordinamento unitario svolto il 26 novembre, in data 28 novembre abbiamo inviato via Pec all’azienda ed a Confcommercio, la prosecuzione dello stato di agitazione, con la proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero ed una circostanziata diffida.
Tali decisioni, prese unanimemente durante il coordinamento sono state ritenute inderogabili visto l’atteggiamento mantenuto da Decathlon, miope e sordo a tutte le richieste urlate dalle lavoratrici e dai lavoratori ormai da troppo tempo.
La misura ormai è colma!
Oltre a non comprendere esigenze basilari, soprattutto per un’azienda con oltre 6mila dipendenti, come una contrattazione di secondo livello (che non è mai esistita in oltre 20 anni di permanenza in Italia) ed un condiviso sistema premiale, l’impresa si è voltata dall’altra parte anche riguardo alla necessità del buono pasto (erogazione ormai diffusa in quasi tutte le realtà lavorative), di qualsiasi forma di welfare.
A tutto questo si aggiunge il solito, unilaterale e arrogante atteggiamento che si manifesta in interpretazioni del tutto arbitrarie e penalizzanti per i dipendenti, riguardo a fondamentali istituti contrattuali, come, a titolo purtroppo esemplificativo e non esaustivo: ferie, organizzazione del lavoro e crescita professionale.
Rispetto a questo non possiamo non rilevare un assordante silenzio complice da parte della Confcommercio, la quale sembra firmare Contratti Nazionali insieme a noi salvo poi non farli applicare ai suoi aderenti.
Come Segreterie Nazionali stiamo attuando il percorso che abbiamo condiviso insieme durante il coordinamento unitario e vi terremo costantemente aggiornati rispetto alle azioni ed alle iniziative che metteremo in campo nelle prossime settimane.
Nel frattempo, abbiamo dato copertura a qualsiasi territorio avesse iniziato ad intraprendere tutte le opportune azioni
di lotta.
Non ci fermeremo fino a quando Decathlon non darà alle lavoratrici ed ai lavoratori ciò che è dovuto!