Despar, l’andamento aziendale e i problemi ancora sul tavolo

Si è svolto ieri 26 maggio 2022 a Padova l’incontro informativo annuale con Despar.
L’azienda ha esordito presentando i dati relativi al 2021, con un focus sul fatturato totale della rete in gestione diretta.
L’occupazione totale ha raggiunto le 8.659 teste (+1,6%) pari a circa 8.500 Full Time Equivalent, con un costo del lavoro del pari al 13,64% sul fatturato.
Le vendite sono aumentate in tutte le aree territoriali in modo abbastanza omogeneo.
Particolarmente positivo l’andamento in Emilia Romagna, dove l’incremento è stato superiore anche rispetto alle previsioni di budget.
Il numero clienti nel 2021 è cresciuto e ha più che compensato una piccola diminuzione dello scontrino medio.
L’azienda ha registrato un dato di turn-over particolarmente sostenuto (14,57%) a cui ha contributo l’elevato numero di dimissioni volontarie (594, pari al 6,86%). L’azienda ha presentato inoltre i dati sui trasferimenti e le missioni interne.
Poi ha presentato l’andamento del fatturato relativo al primo quadrimestre del 2022 nelle varie regioni dove sono presenti i punti vendita Despar.
Lo sviluppo della rete di vendita nel 2021 ha visto 5 nuove aperture, di cui 4 in Emilia Romagna, e 8 ristrutturazioni di punti vendita (4 in Friuli, 2 in Veneto e 2 in Trentino Alto Adige).
Nel 2022 sono previste ulteriori 5 aperture tra Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.
L’azienda ha inoltre descritto in modo dettagliato gli interventi realizzati nel campo della salute e sicurezza, collegate non esclusivamente all’emergenza Covid, miranti a conseguire il rinnovo della certificazione ISO 45001 e a ridurre ulteriormente il numero degli infortuni, di poco inferiori ai 300 eventi nel 2021 (4,5%sull’organico presente), particolarmente riconducibili a urti, schiacciamenti e scivolamenti (113 casi) e alle operazioni di taglio/disosso (100 casi).
Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato unitariamente l’andamento positivo registrato dall’azienda nel corso del 2021, che ne fanno oggettivamente una delle aziende leader nella grande distribuzione alimentare a livello nazionale benché concentrata nel solo Nord-Est.
È stato inoltre preso atto degli investimenti realizzati e programmati nel campo della salute e sicurezza (“safety”), confermato dall’esito positivo in occasione delle oltre 100 ispezioni da parte delle autorità pubbliche intervenute nel corso del 2021, nonché nello sviluppo eco-compatibile della rete di vendita attraverso le nuove aperture e ristrutturazioni, coerente con una cultura aziendale di origine germanica.
A tale riguardo si è altresì registrato il permanere di problematiche connesse alla “security” dei negozi, riscontrabile tra l’altro dal numero elevato di furti, particolarmente grave in Trentino Alto Adige.
È stato altresì evidenziato unitariamente il permanere di problematiche gravi nel campo dell’organizzazione del lavoro nella rete di vendita, di cui il fenomeno più evidente è costituito dalla prassi diffusa di missioni e trasferte coattive del personale, a cui è riconducibile l’elevato numero di dimissioni volontarie e – di conseguenza – l’elevatissimo turn-over, più che doppio rispetto alle medie delle altre principali aziende della grande distribuzione alimentare.
A tale fenomeno è collegato anche l’ammontare straordinariamente elevato delle ore supplementari e straordinarie (spesso imposte al personale di vendita), che è dimostrato dalla circostanza che il numero dei Full Time Equivalent risulta solo di poco inferiore al numero totale degli occupati (teste) pur in presenza di un organico costituito per il 40% circa da personale a part-time.
Ciò dimostra un ricorso a tali ore aggiuntive rispetto alle ore previste dai contratti individuali in misura pari in media almeno al 20% pro-capite, vale a dire circa 400 ore annue per il personale full-time e 200 ore annue per il personale a tempo parziale.
È stato inoltre rimarcato il fatto che la programmazione degli orari per le due settimane successive viene spesso disattesa, ovvero non realizzata o modificata successivamente per rispondere alle esigenze contingenti della rete vendita.
Conseguentemente è stato chiesto all’azienda di provvedere all’esplicitazione del numero di tali ore sia nel totale che con riferimento alle diverse articolazioni territoriali (province), che non è stato presentato nell’esposizione aziendale.
Inoltre i sindacati hanno ribadito la necessità che si riavvii un percorso di confronto a livello decentrato, territoriale e di punto vendita, sulla tematica complessiva dell’organizzazione del lavoro e della gestione dei turni e degli orari, sulla scorta delle disposizioni convenute nei diversi contratti integrativi aziendali vigenti.
Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno inoltre chiesto all’azienda se ha intenzione di ricorrere al bonus carburanti di 200 euro pro-capite per i propri dipendenti previsto dalle norme di legge entrate recentemente in vigore in considerazione della crescita straordinariamente elevata del prezzo dei carburanti determinato principalmente ma non esclusivamente dalle recenti vicende belliche, nonché hanno lamentato la lentezza con cui si sta procedendo alla sostituzione delle maglie e divise recanti una scritta discriminatoria, sollevato dai sindacati di categoria nell’autunno del 2021 e che l’azienda si era impegnata a sostituire con lettera del 21 gennaio 2022.
L’azienda si è dichiarata disponibile alla ripresa di un confronto decentrato, mentre si è riservata di fornire informazioni rispetto ai punti suddetti in occasione di un prossimo incontro.