Difendiamo il Contratto Nazionale del Turismo
Il rinnovo del CCNL Turismo ha purtroppo registrato da parte datoriale comportamenti inaccettabili e solo in parte riconducibili alla profonda crisi che il settore sta attraversando assieme a tutti i settori produttivi del nostro Paese.
In prima battuta abbiamo dovuto contrastare una presa di posizione unilaterale di Angem in rappresentanza di una parte consistente delle aziende della ristorazione collettiva, che ha voluto rivendicare un proprio contratto, ovviamente meno costoso di quello attuale; negli ultimi mesi abbiamo poi assistito all’arroccamento su pretese inaccettabili della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) che aveva fino all’ultimo condiviso l’impostazione data dalle altre controparti al negoziato, per poi bruscamente cambiare idea, mettendo sul tavolo richieste tutte improntate a restituzione di diritti e abolizione di istituti quali, ad esempio, gli scatti di anzianità quattordicesima e malattia.
Dopo la pausa estiva, caratterizzata da riuscite iniziative di mobilitazione a livello territoriale, nulla è cambiato. Voci sempre più insistenti dichiarano FIPE pronta a seguire il cattivo esempio di Angem disdettando il Contratto attualmente in essere.
Non siamo disposti ad assecondare questi atteggiamenti che: da una parte rischiano di spaccare il contenitore contrattuale unico attualmente esistente nel settore del Turismo; dall’altra mirano a frammentare le regole che disciplinano i rapporti di lavoro, rendendo i lavoratori più deboli, e le loro condizioni più precarie senza garantire soluzioni ai problemi delle imprese imputabili a fattori che con il costo del lavoro non c’entrano!
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Foto: radiocittafujiko.it