Eataly chiude due punti vendita, sindacati: “Inaccettabile”
Nell’incontro svoltosi il 15 aprile scorso, la direzione di Eataly ha illustrato per sommi capi l’andamento dell’impresa.
Il perdurare dell’emergenza sanitaria e delle misure assunte dal Governo per il contrasto dell’epidemia continuano a determinare una importante contrazione dei fatturati di Eataly; particolarmente colpito è il segmento della ristorazione, “costretto” a rimanere sostanzialmente fermo.
I primi mesi del 2021 dunque non hanno segnato, dal punto di vista economico, un’inversione rispetto alla fine del 2020 e le prospettive sono ancora segnate dall’incertezza.
In questo scenario Eataly ha deciso la chiusura del punto vendita di Bari e di quello di Forlì (Eataly Romagna), in virtù di un andamento della redditività giudicato dall’azienda da tempo deteriorato.
Le segreterie nazionali hanno rimarcato la gravità delle decisioni assunte dall’impresa e giudicato inaccettabili le modalità con cui sono maturate, senza confronti preventivi e quindi, al momento, senza la possibilità di valutare soluzioni diverse alle problematicità rilevate.
Abbiamo conosciuto Eataly come una realtà in crescita, con un marcato sviluppo a livello internazionale negli ultimi anni (peraltro è confermata la prossima apertura a Londra).
L’annuncio delle 2 chiusure segna una discontinuità e una preoccupante novità rispetto a questo percorso.
L’emergenza sanitaria ovviamente ha causato effetti negativi in particolare nei settori del turismo e del commercio, destinati però a ridimensionarsi e ad essere assorbiti in prospettiva, anche in relazione alla diffusione della campagna vaccinale.
Nel frattempo gli strumenti messi a disposizione dal legislatore, e in particolare gli ammortizzatori sociali e il divieto di licenziamento, consentono di dare continuità reddituale ed occupazionale alle lavoratrici e ai lavoratori.
Per tutte queste ragioni abbiamo definito inaccettabile ed irresponsabile la volontà dell’impresa di effettuare le due chiusure, da cui deriverebbero in futuro pesanti effetti sull’occupazione.
Abbiamo quindi chiesto ad Eataly di rivedere tale determinazione e di effettuare con urgenza un incontro per discutere il piano industriale/commerciale.
Contemporaneamente si dovranno svolgere incontri a livello istituzionale locale per le realtà interessate.
Nel frattempo abbiamo sottoscritto l’accordo per la proroga dell’ammortizzatore sociale, con l’utilizzo delle ulteriori 28 settimane del Fondo di Integrazione Salariale previste dal D.L. n. 41/2021.
Il trattamento di integrazione salariale continua ad essere anticipato dall’azienda.