Effetti dirompenti di Jobs Act e Legge di Stabilità
Con il combinato disposto della Legge di Stabilità ed il Jobs Act, un’azienda che assume il prossimo anno un lavoratore e lo licenzia a fine anno potrà ricevere 5.500 euro medi, che diventano 16.500 euro medi se il lavoratore assunto venisse licenziato dopo 3 anni.
Infatti, stando ad una simulazione della UIL, che ha calcolato i benefici per la decontribuzione delle nuove assunzioni, il prossimo anno, con i benefici dell’esclusione della componente lavoro dalla base imponibile IRAP, per uno stipendio di 22 mila euro lordi/anno (1.692 euro lordi/mese), stipendio questo che equivale alla media dell’imponibile fiscale da lavoro dipendente, i benefici ammontano in un anno a 8.021 euro (6.930 dalla decontribuzione e 1.091 dal taglio IRAP).
Mentre se il lavoratore venisse licenziato a fine anno, secondo le prime indiscrezioni sulle nuove regole del lavoro (un indennizzo di 1 mensilità e ½) , il costo per l’azienda sarebbe di 2538 euro lordi.
Saldo positivo per l’azienda appunto di 5.500 euro, che diventano 6.268 euro per un reddito di 25 mila euro (1.923 euro mensili lordi), e di 2.865 euro per un reddito di 12 mila euro (923 euro mensili lordi).
Se invece i calcoli venissero fatti con un assunzione il prossimo 1 gennaio e il licenziamento avvenisse il terzo anno, i benefici fiscali per l’azienda su un reddito di 22 mila euro sarebbero di 24 mila euro (quasi 21 mila euro per la decontribuzione e 3.200 euro dal taglio dell’IRAP).
Mentre il costo dell’indennizzo per l’azienda sarebbe di 7.600 euro lordi, con un saldo positivo per l’azienda di 16.500 euro, che diventerebbero 18.800 euro per un lavoratore con uno stipendio di 25 mila euro l’anno (1.900 euro lordi mensili), e 8.600 euro per un lavoratore con uno stipendio di 12 mila euro (923 euro mensili lordi).
La scelta del Governo, commenta Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, non ci sembra proprio geniale: si tolgono diritti ai lavoratori, si premiano tutte le imprese (anche quelle che licenziano o che non investono) ed il risultato è un economia stagnante e un tasso di disoccupazione sempre alto.
Scarica le simulazioni elaborate dalla UIL
Foto: blitzquotidiano.it