Esselunga, trend positivo. Focus su sicurezza e modello organizzativo
Si è tenuto l’incontro in tema di Diritto di informazione con Esselunga SpA. In tema di andamento aziendale, i dati del bilancio 2020 confermano ancora una volta il trend positivo che ormai da anni contraddistingue questa società.
Nel 2020 sono state realizzate sei nuove aperture: Milano in Viale Tibaldi, Barzanò (LC), Montecatini Terme (PT), Parma in via Verdi, Genova in via Piave e Pistoia in Viale Matteotti; sono stati inoltre aperti quattro nuovi punti vendita ad insegna laESSE a Milano in Via Melchiorre Gioia, Viale Monte Nero, Corso Genova e Via Mercato.
Complessivamente, il Gruppo conta 165 negozi ad insegna Esselunga, 5 ad insegna laESSE, 40 profumerie ad insegna EsserBella e 99 bar ad insegna Atlantic.
In Esselunga, l’occupazione supera le 23.000 unità a tempo indeterminato, con una quota di lavoratori e lavoratrici full time pari al 75%.
La Direzione aziendale ha comunicato che, anche nel 2021, proseguirà la politica di sviluppo e investimento, con l’apertura di almeno 4 punti vendita e l’avvio di una nuova sede logistica a Chiari (BS).
Rispetto alla situazione emergenziale sanitaria, l’azienda conferma il proprio impegno volto a garantire la sicurezza sul lavoro e ha espresso apprezzamento per l’operato del Comitato Sicurezza; ha inoltre annunciato il proprio impegno diretto rispetto alla campagna vaccinale.
Sul punto, abbiamo evidenziato, tuttavia, che permangono criticità relative alla gestione del flusso e ad alcuni episodi di mancato rispetto delle regole da parte della clientela: a nostro avviso, occorre mantenere una posizione rigorosa e di tutela dei lavoratori anche verso comportamenti irriguardosi dei clienti.
Abbiamo altresì ribadito la problematica dei lavoratori “fragili” che l’attuale normativa non tutela adeguatamente rispetto all’indennità di malattia (ridotta al valore del “ricovero ospedaliero”) e al periodo di comporto.
La Direzione Aziendale ha manifestato l’intenzione di ricorrere alla norma legislativa che consente l’esodo incentivato di lavoratori prossimi al pensionamento.
Abbiamo espresso disponibilità in merito alla condizione che l’incentivo da riconoscere sia improntato a criteri oggettivi quali, ad esempio, l’integrazione in relazione alla NASpI.
È altresì necessario che l’organico sia re-integrato per mantenere invariato il saldo occupazionale.
Abbiamo posto all’attenzione dell’azienda il tema della sperimentazione, annunciata in alcuni punti vendita, di un nuovo modello organizzativo riferito al rifornimento e alla gestione dei flussi alle casse.
La Direzione Aziendale ha teso a minimizzare la portata della novità: a suo dire, si tratterebbe “solo” di un processo di razionalizzazione dell’impiego del personale per gestire meglio i picchi e i flessi di attività tra reparti.
Tale posizione è stata da noi giudicata inaccettabile in quanto l’organizzazione del lavoro è materia demandata al confronto con le organizzazioni sindacali e le RSU/RSA e i suoi cambiamenti incidono sulla condizione delle persone.
In questo senso si colloca anche la necessità di affrontare la gestione delle vendite on line che incidono sempre più sul totale del fatturato e che vedono coinvolti molti lavoratori, anche in regime di appalto.
Si è pertanto convenuto sulla definizione di un nuovo incontro in cui approfondire la materia.
In conclusione, esprimiamo una riflessione che avevamo già manifestato in occasione dell’accordo sul lavoro domenicale: gli andamenti aziendali, la dimensione raggiunta dal Gruppo, i cambiamenti intervenuti nell’organizzazione del lavoro e le nuove esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici sono tutti fattori che inducono a ritenere opportuno l’avvio del confronto per la ridefinizione del quadro contrattuale di riferimento.
Auspichiamo che questa considerazione possa essere condivisa da tutti i soggetti interessati.