Everli, un accordo al ribasso per gli shopper
Siamo venuti a conoscenza, in questi giorni, di un accordo collettivo firmato il 30 dicembre 2020 tra Assogrocery, associazione datoriale che rappresenta Everli (ex Supermercato24), azienda che offre servizi digitali ai propri clienti per la spesa online, e Fisascat Cisl.
Si tratta di un’intesa per determinare le condizioni economiche e normative dei rapporti di lavoro degli “shopper”, i fattorini delle piattaforme digitali che fanno la spesa per i clienti portandola nelle loro case.
L’accordo firmato, a quanto pare stipulato sulla base del comma 2 dell’articolo 2 del Jobs Act, sarebbe un accordo collettivo nazionale per regolamentare i rapporti di lavoro del personale dipendente e dell’attività di collaborazione alle imprese che svolgono, tramite piattaforme digitali, attività di acquisto e rivendita di un carrello contenente i prodotti di largo consumo ordinati online dal cliente.
Purtroppo gli shopper non hanno avuto modo di vedere l’ipotesi di accordo firmato tra Fisascat Cisl e Assogrocery.
Di contro, sono stati invitati tramite un’email inviata da Everli a firmare entro le ore 23:59 del 6 gennaio 2021 un mandato alla Fisascat per sottoscrivere l’accordo collettivo.
Inoltre, sempre Everli ha mandato una comunicazione della Fisascat del 4 gennaio 2021 con una sintesi dell’ipotesi di accordo. Ma del testo ufficiale, di chi lo abbia sottoscritto e di come si sia arrivato a questo tavolo di trattativa non se ne ha traccia.
Ricordiamo allo stesso tempo che esiste un tavolo di trattativa nazionale sui “rider”, i fattorini del food delivery, che sta segnando passi in avanti per il riconoscimento dei di diritti e tutele della subordinazione che già diverse sentenze, la legge n. 101 del 2019 e lo stesso articolo 2 del Jobs Act riconoscono ai lavoratori delle piattaforme digitali che consegnano cibo a domicilio.
Nell’incontro in videoconferenza con gli shopper cui abbiamo partecipato il 6 gennaio 2021 sono emersi diverse preoccupazioni sull’accordo: la mancanza di comunicazione e partecipazione dei lavoratori al processo sindacale di costruzione della piattaforma rivendicativa per arrivare all’accordo collettivo; la mancanza di diritti su infortunio, maternità, malattia, congedo parentale se non a condizioni poco chiare e spesso inarrivabili, a seconda delle città dove si lavora.
Fermo restando il nostro dubbio e le preoccupazioni sulle motivazioni e le dinamiche reali che hanno portato alla stipula di questo accordo collettivo, restiamo come UILTuCS disponibili ad avviare un vero confronto con Assogrocery e le aziende, come Everli, aderenti all’associazione datoriale per garantire veri diritti e tutele a questi lavoratori.