Ex Auchan-Conad: è scontro sulla Cassa in deroga
Nelle giornate del 17 e 18 aprile si è svolto il confronto con i rappresentanti di Margherita Distribuzione in relazione alla richiesta di CIGD ai sensi del DL 17.03.2020 n. 18 per 10 supermercati di prossimità e 5 ipermercati oltre che per le Sedi.
Dall’azienda è stato sostenuto che tale scelta si rende necessaria a fronte di un consistente calo del fatturato derivante dalla situazione emergenziale.
Abbiamo evidenziato che tutti i dati nel settore in queste settimane dimostrano esattamente il contrario per tutti i supermercati “di vicinato”, i quali registrano persino degli incrementi di vendite.
Si può invece riconoscere che alcuni ipermercati, siti in centri commerciali periferici, incontrano difficoltà.
D’altro canto, non si può trascurare il fatto che:
a) per le Sedi, il verbale ministeriale del 1 aprile prevede già il ricorso alla CIGS per cessazione di attività;
b) i 5 ipermercati in oggetto sono inseriti nel novero delle filiali oggetto del verbale ministeriale del 1 aprile;
c) i 10 supermercati in oggetto erano stati volutamente esclusi dai rappresentanti di Margherita Distribuzione dall’elenco del verbale ministeriale del 1 aprile perché prossimi alla cessione a soci Conad.
Ne consegue che il ricorso alla CIGD per le Sedi ha natura strumentale e produrrebbe l’unico effetto di aumentare il sacrificio economico per i lavoratori: la normativa prevede il pagamento diretto da parte dell’Inps (i cui tempi non sono mai brevi) e l’incentivo previsto dall’Azienda si riduce in base ai mesi di cassa integrazione individualmente svolti.
Inoltre, giova ricordare che l’eventuale anticipazione del TFR e/o dei ratei delle mensilità supplementari rappresenterebbe solo un auto finanziamento a carico del dipendente, che vedrebbe ridursi la somma erogabile al momento della fuoriuscita in mobilità.
Per i dieci supermercati, i rappresentanti di Margherita Distribuzione hanno ammesso che sussiste un ritardo nel processo di cessione a Conad (un paradosso, visto che gli uni sono i soci dell’altra).
Per i 5 ipermercati, il vero problema è costituito dall’imminente esaurimento degli ammortizzatori sociali (in quanto già utilizzati nel quinquennio precedente) che espone ad un altissimo grado di incertezza i loro dipendenti.
Su questo punto, i rappresentanti di Margherita Distribuzione hanno riconosciuto il problema, auspicando una diversa interpretazione ministeriale e, comunque, riservandosi di comunicare eventuali decisioni all’indomani di una riunione dei propri amministratori prevista per la prossima settimana.
Alla luce di quanto sopra, abbiamo affermato l’infondatezza della motivazione addotta per la richiesta di CIGD.
I rappresentanti di Margherita Distribuzione hanno affermato che procederanno comunque alla messa in CIGD a partire dalla prossima settimana.
L’ennesimo atto unilaterale conferma – ove ve ne fosse ancora bisogno – un atteggiamento volto a considerare le organizzazioni sindacali e i lavoratori da esse rappresentate come semplici destinatari delle decisioni che i soci Conad assumono, peraltro in modo spesso contraddittorio.
Per i punti di vendita interessati rimane totalmente irrisolta la questione del loro futuro: dopo le 6 settimane di CIGD, i soci Conad confermeranno o meno l’acquisizione ?
Da ultimo: mentre Filcams Cgil ha sostanzialmente condiviso la nostra posizione, Fisascat Cisl ha concluso dichiarando la disponibilità alla prosecuzione del confronto per affrontare le modalità applicative della CIGD.