Farmacie private, sindacati: “Straordinaria mobilitazione”
Una marea di camici bianchi ha attraversato le piazze italiane. Farmaciste e farmacisti, collaboratrici e collaboratori di farmacia hanno incrociato le braccia e manifestato per chiedere un rinnovo contrattuale atteso da troppo tempo.
I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs commentano con grande soddisfazione l’ampia adesione allo sciopero nazionale del 6 novembre, una giornata che segna una tappa importante nella vertenza per il nuovo contratto collettivo nazionale delle farmacie private.
“È stata una giornata di enorme importanza – dichiarano le tre sigle – Le farmaciste e i farmacisti, insieme alle collaboratrici e ai collaboratori di farmacia, hanno scioperato e manifestato in modo compatto per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Un fatto inedito, che non può essere ignorato e deve essere preso nella più alta considerazione. Nessun tentativo di sminuire la portata reale della partecipazione può essere accettato”.
Secondo i sindacati, la mobilitazione ha messo in luce due aspetti centrali: da un lato, la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori a migliorare le proprie condizioni; dall’altro, il riconoscimento della piattaforma rivendicativa unitaria di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs come strumento utile per raggiungere questi obiettivi.
“La piattaforma è stata approvata dal coordinamento unitario delle lavoratrici e dei lavoratori delle farmacie private, perché tutti si riconoscono nelle richieste di adeguamento salariale, di valorizzazione delle competenze e di inserimento nel nuovo contratto di maggiori diritti, anche per la conciliazione tra vita e lavoro, compreso il riconoscimento delle ore dedicate alla formazione”.
Le tre sigle sottolineano come, nelle 26 piazze italiane che hanno ospitato presidi e manifestazioni, si sia formata una saldatura fortissima tra chi lavora in farmacia e chi li rappresenta al tavolo della contrattazione.
“La fermezza e il coraggio dimostrati dalle lavoratrici e dai lavoratori – aggiungono – hanno permesso di superare ogni tentativo di pressione nei giorni che hanno preceduto lo sciopero. Ognuno di quei camici bianchi portava con sé una storia diversa, ma tutte unite da un obiettivo comune: difendere la propria dignità professionale e costruire un futuro di lavoro migliore”.
I sindacati ricordano che la trattativa è aperta da oltre un anno: “Abbiamo affrontato ogni passaggio con pazienza e responsabilità. Ma di fronte a proposte ancora lontane dalle esigenze reali di chi lavora, abbiamo avviato una mobilitazione crescente, con presidi territoriali e due scioperi regionali, nel Lazio e in Sardegna, fino alla grande giornata del 6 novembre”.
“Non sono state le circolari o le minacce di firme al ribasso a fermare la partecipazione, ma la consapevolezza e l’orgoglio di chi ogni giorno lavora dietro il banco di una farmacia e chiede soltanto rispetto, giustizia e un contratto equo”.
“Il cuore e la testa di chi lavora in farmacia oggi sono uniti – concludono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs –: chiediamo il rinnovo del contratto, il riconoscimento della professionalità e delle competenze, e il miglioramento concreto delle condizioni economiche e di lavoro. Con senso di responsabilità e passione, siamo pronti a riprendere la trattativa con determinazione e con la forza di questa straordinaria partecipazione collettiva”.

