Feltrinelli, il bilancio di un anno tra Covid19 e commercio on line
Il giorno 16 settembre si è svolto, in videoconferenza, l’incontro annuale con il Gruppo Feltrinelli su diritti di informazione e andamento aziendale.
All’incontro hanno preso parte il responsabile delle risorse umane, dott. Dedola e il dott. Rivolta, amministratore delegato delle Librerie Feltrinelli.
L’incontro si è avviato con la presentazione dei dati macroenomici di riferimento per poi approfondire la situazione aziendale.
Sul primo tema assume particolare rilievo il rapporto tra mercato “fisico” e mercato “on line”.
Questo rapporto è fondamentale per valutare l’evoluzione del mercato analizzando i consumi nel settore. Gli stessi consumi nei settori di interesse per il gruppo (editoria, cartoleria, giocattoli, musica) hanno fatto registrare un incremento nel biennio 2018/2019.
Questa crescita tuttavia ha riguardato esclusivamente il mercato on line che è cresciuto del 25% assorbendo la perdita del mercato “fisico” dei negozi del 6%. La crescita del 2019 si è naturalmente arrestata nel 2020 per le conseguenze della crisi sanitaria mondiale e il blocco quasi completo di ogni attività commerciale nei mesi di febbraio, marzo e aprile.
La performance positiva di Ibs che ha incrementato le vendite del 16,6% non può certamente compensare le perdite registrate nella rete dei negozi pari al 25%.
La “rete Feltrinelli” crea il 75% del fatturato nei negozi ubicati nei centri storici. La “crisi” in corso con la diffusione del lavoro da remoto, il crollo del turismo e il cambiamento delle abitudini al consumo stanno penalizzando i centri storici.
In costanza di tale andamento l’impresa ha messo in preventivo la possibilità di rivedere la struttura della rete commerciale.
Le Federazioni nazionali sono impegnate a monitorare la situazione.
L’incontro si è concluso con l’analisi degli organici.
Dai dati aziendali si è osservata una riduzione del numero complessivo delle persone (raffronto anno 2019/2020) di 141 unità che ha portato a ridurre che l’’utilizzo della cassa nei mesi di pandemia si è assestato al 55% della richiesta.