Feltrinelli: prosegue la crisi del settore
Si è tenuto il 22 aprile u.s. l’incontro con la società Feltrinelli in merito alla situazione di crisi della stessa.
Facendo seguito a quanto dichiarato nel corso dell’incontro del 25 marzo, l’azienda ha ribadito la situazione di crisi sia del settore librerie, sia delle altre attività del gruppo.
L’azienda ritiene pertanto di procedere nel prossimo biennio a un ridimensionamento della rete di vendita con la chiusura dei pdv economicamente non sostenibili e ha presentato una lista di pdv in
forte sofferenza (7) e altri 13 in sofferenza. Ha infine comunicato che oltre alle tre chiusure già avvenute nel 2014 (Cesano Boscone, Bologna International e Firenze International) a giugno 2014 chiuderà anche il pdv di Bari Santa Caterina (CC Mongolfiere). Le eventuali chiusure dei 7 pdv genererebbero un esubero di 48 persone (incluso l’organico di Bari Santa Caterina) mentre il complesso dei pdv in difficoltà genererebbe un esubero di 191 persone.
È stata inoltre confermata la necessità di intervenire sul costo del lavoro anche sul resto della rete commerciale, quantificando un esubero complessivo di 230 FTE.
Infine l’azienda ha annunciato la presenza di esuberi sia sulla sede amministrativa di Milano che sul settore editoria, rispetto ai quali le OO.SS. hanno chiesto l’apertura di tavoli nelle sedi opportune.
Le OO.SS. hanno ribadito la necessità di comprendere meglio i criteri che l’azienda si è data per comporre l’elenco, anche viste le perplessità emerse dalla lettura dei primi dati. Inoltre èstata ribadita la richiesta già avanzata nel corso dei precedenti incontri di ragionare in ambito di gruppo per avere visibilità su tutti gli investimenti e sul piano industriale che dovrà necessariamente accompagnare una così ampia ipotesi di ridimensionamento della rete e di specificare le tempistiche delle eventuali chiusure con particolare riferimento alla presenza di ulteriori pdv in chiusura nel 2014.
L’azienda ha dichiarato con non vi saranno chiusure nel 2014 e che si ragionerà della chiusura dei pdv in sofferenza nel 2015.
E’ stato pertanto proposto all’azienda di prorogare il contratto di solidarietà già in essere con l’obiettivo di assorbire tutti gli esuberi generati dalle chiusure 2014 e quindi di escludere per ora il ricorso alla cassa integrazione straordinaria.
L’azienda si è detta disponibile a prorogare il contratto di solidarietà fino a febbraio 2015, chiedendo di aumentare la percentuale media di riduzione sulle tre società del 20% e riservandosi di
verificare la possibilità di aprire una procedura di mobilità da chiudersi con il solo criterio della non opposizione al licenziamento per consentire l’uscita ai lavoratori che maturerebbero i criteri per la quiescenza entro i prossimi tre anni.