Grancasa chiude ogni possibilità: mobilitazione a oltranza
Il 7 giugno a Roma, presso il Ministero del Lavoro, si è tenuto il secondo incontro per l’esame congiunto relativo alla fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo della società Grancasa spa, così come concordato il 27 maggio scorso.
L’incontro si è aperto con la dichiarazione da parte dell’impresa dell’indisponibilità di intraprendere misure volte alla tenuta occupazionale in termini di continuità, al netto di proporre un incentivo di 10 mensilità oltre all’indennizzo del preavviso, a condizione che il criterio di scelta della non opposizione non sia esclusivo, ma solo per i primi 15 giorni dalla sottoscrizione dell’eventuale accordo.
Come delegazione sindacale, a fronte della proposta irricevibile da parte dell’azienda abbiamo chiesto di rivalutare tutti gli strumenti ancora a disposizione, circa 8 mesi di Contratto di Solidarietà, e di considerare quanto emerso dalla volontà dei lavoratori di essere disponibili a ridurre il proprio attuale orario di lavoro pur di mantenere il posto di lavoro, valutando anche di ridurre a 60 giorni la possibilità di uscita dei lavoratori che accettassero l’incentivo proposto con l’esclusivo criterio della non opposizione.
Il Gruppo Grancasa, nonostante l’intervento attivo del Ministero del Lavoro, nell’ottica di cercare di raggiungere un’intesa, ha rigettato ogni proposta, dichiarando che la riduzione immediata del personale è l’unico obiettivo per avere qualche possibilità di salvare l’azienda, determinando l’inevitabile e conseguenziale mancato accordo.
Ancora una volta siamo difronte ad un’azienda che non riconosce le proprie deficienze gestionali che ha portato a questo punto lo stato di salute del bussines, scaricando sui lavoratori il peso della situazione che si è determinata.
Come organizzazioni sindacali nazionali insieme ai territori e alle Rsa/Rsu presenti all’incontro, abbiamo condiviso la necessità di continuare la mobilitazione su base territoriale e di aprire la vertenzialità individuale al momento della ricezione delle lettere di licenziamento qualora si riscontrasse una qualsiasi violazione delle norme attualmente vigenti.