H&M, chiusura dei punti vendita e ammortizzatori sociali sul tavolo
Il 5 giugno 2020 si e tenuto l’incontro, in modalità remota, tra le organizzazioni sindacali di categoria e l’azienda H&M avente come ordine del giorno determinazioni aziendali comportanti la chiusura di alcuni punti vendita nel corso dell’anno in corso.
A tal proposito si ricorda che, in piena fase uno, l’azienda ha comunicato detta decisione, confermata ancor oggi, con la seguente pianificazione:
- Alla già avvenuta chiusura del punto vendita di Milano, Corso Buenos Aires, si aggiungeranno i negozi di Bassano e Vicenza, la cui chiusura è prevista tra i mesi di agosto e novembre.
- Il negozio di Gorizia chiuderà il giorno 8 novembre; Grosseto il 9 agosto.
- Per quanto attiene il negozio di Udine, che in prima istanza era stato individuato tra quelli interessati alla non riapertura post pandemia, l’azienda ha deciso di riaprirlo, infatti dal 23 di maggio è ripresa l’attività, differendo e la chiusura al mese di novembre.
- Per quanto concerne il negozio di Bari sito in via Sparano, l’azienda ha comunicato che sono in corso trattative con la proprietà dell’immobile per la verifica dei costi dell’affitto considerati troppo onerosi.
Nel corso di tutti gli incontri i sindacati hanno evidenziato la loro contrarietà, non solo in quanto ritenute decisioni inspiegabili in un momento difficile per il paese tutto ma anche perché in contrasto con le misure messe in campo atte alla tutela occupazionale.
Nel corso dell’incontro, si è evidenziato inoltre che, sul sito internet del gruppo compaiono annunci di reclutamento di personale a chiamata che, a detta del management è frutto di un mero errore materiale.
Nel prendere atto di tale risposta, Fisascat e UILTuCS, nel sottolineare che dette scelte non trovano riscontro nei valori del gruppo e nella politica societaria, hanno ribadito che il modello organizzativo adottato dall’azienda, che prevede una elevatissima percentuale di ricorso ai contratti intermittenti, non può trovare condivisione; da anni questa tipologia di contratto di lavoro limita lo sviluppo delle carriere, la crescita professionale, e non consente ai lavoratori e alle lavoratrici l’incremento delle ore contrattuali individuali o il consolidamento delle ore supplementari eventualmente svolte, ed ancor più impatta sulla motivazione e sulla fidelizzazione dei collaboratori.
La politica e le azioni introdotte da H&M minano la tranquillità e sembrano esser in contrasto con la nostra costituzione che prevede la non discriminazione dei lavoratori rispetto a vari aspetti, tra cui l’età anagrafica.
I sindacati, inoltre, in riferimento alla cassa in deroga già attivata, hanno sottolineato la necessità di avviare un’ulteriore verifica dei lavoratori intermittenti non inclusi nell’ammortizzatore sociale.
Su tale punto l’azienda ha comunicato che quanto effettuato da loro è in linea con le indicazioni contenute nelle circolari Inps n.47/2020 e 41/2006.
Le organizzazioni sindacali ritengono opportuno pertanto avviare verifiche mirate tese al vaglio dei singoli casi con i territori interessati.
Per quanto fin qui esposto, appare evidente che, sarà necessario prorogare l’ammortizzatore sociale, che al momento non è stato ancora autorizzato e, pertanto, in attesa dei decreti attuativi del c.d. Dl Rilancio e delle circolari esplicative dell’Inps, abbiamo convenuto di riaggiornare l’incontro alla prossima settimana.
Fisascat e Uiltucs hanno inoltre richiesto la calendarizzazione di un’ulteriore incontro finalizzato alla comprensione e conoscenza del piano commerciale e di sviluppo dell’azienda, ritenendo che le prospettive future siano strettamente connesse alla salvaguardia occupazionale dei lavoratori insistenti sui punti vendita oggetto di chiusura e dismissione dei locali.