H&M, licenziamenti: si lavora su incentivi all’esodo e ricollocazioni
Il 4 luglio 2017 è proseguito il confronto con H&M relativo alla procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda per 4 negozi in chiusura (Milano, Mestre e Cremona).
L’azienda ha riformulato la proposta di ricollocazione in altri punti vendita, attestandosi a circa 45 soluzioni che rispondono ad altrettante disponibilità volontariamente espresse nelle settimane scorse dalle lavoratrici e dai lavoratori.
Pur apprezzando lo sforzo, i sindacati di categoria hanno ribadito l’esigenza di ricercare ulteriori opportunità, tenuto conto del massiccio ricorso a forme di lavoro temporaneo (lavoro a chiamata) in uso in tutte le filiali.
Nei casi di Cremona e Mestre (negozi H&M collocati in centri commerciali), le organizzazioni sindacali si dovranno attivare anche nei confronti delle altre società presenti nella galleria commerciale ovvero verso il soggetto imprenditoriale che presumibilmente occuperà i locali liberati da H&M; in questo senso, sono già previsti incontri in sede istituzionale per sollecitare anche l’Amministrazione pubblica.
Infine, l’azienda ha rivisto anche la proposta di incentivazione all’esodo da rivolgere ai lavoratori ed alle lavoratrici che intendano optare per questa soluzione: nel caso in cui si pervenga ad accordo sindacale per la procedura di licenziamento collettivo e sulla base dell’esclusivo criterio della volontarietà con rinuncia all’impugnazione del licenziamento, verrebbe riconosciuto un importo lordo (in aggiunta all’indennità sostitutiva del preavviso) composto da 16 mensilità (calcolate sulla retribuzione lorda annua diviso dodici), più una 1 mensilità per ogni figlio fiscalmente a carico (come risultante all’azienda alla data di apertura della procedura di licenziamento collettivo) e un ulteriore importo lordo parametrato all’anzianità di servizio (fino a 5 anni non compiuti = 2 mensilità – da 5 anni e fino a 10 anni non compiuti = 4 mensilità e da 10 anni = 8 mensilità).
L’azienda ha invece respinto la richiesta di estendere l’incentivazione all’esodo ai negozi limitrofi a quelli in chiusura che avrebbe consentito di “liberare” ulteriori occasioni di ricollocazione.
Il confronto è aggiornato al 19 luglio, anche per accertare l’esatto numero delle disponibilità alla proposta di incentivazione all’esodo e, conseguentemente, dell’entità dell’esubero residuo.