Ikea, il fatturato è positivo. Il dialogo no
Con diversi mesi di ritardo rispetto alle normali scadenze, si è tenuto l’incontro con l’azienda al fine di acquisire le informazioni relative al 2018.
Il trend vede una crescita del fatturato pari al 3,8%, con un ulteriore aumento della componente on line. Parallelamente, diminuisce il numero dei visitatori che si attesta a 43,2 milioni. Anche nel 2018, l’azienda ha realizzato un risultato di esercizio positivo in linea con i valori dell’anno precedente.
Per quanto riguarda l’occupazione, i dipendenti si attestano a 6.450 con una quota del 90% per i contratti a tempo indeterminato e del 63,2% per i rapporti di lavoro a tempo parziale; ovviamente, quest’ultima percentuale aumenta se calcolata in relazione al personale di 3° e 4° livello (rispettivamente 1.591 e 3.227 persone) le ore supplementari (135.278 sales) e le ore straordinarie (25.896 sales) ammontano a valori similari a quelli dell’anno precedente.
L’azienda ha presentato il nuovo assetto della funzione People & Culture (risorse umane), al cui vertice siederà dal 1.09.2019 il nuovo responsabile signor Filippo Caruso.
Quanto alle strategie commerciali e alla riorganizzazione annunciata nel novembre scorso, l’azienda ha confermato di aver sinora effettuato cambiamenti nell’area Service Office e in alcune funzioni “manageriali”.
Nulla è stato aggiunto, se non l’affermazione che il processo di cambiamento previsto nel prossimo triennio non sarà caratterizzato da un unico intervento, quanto da una serie di atti in successione, suscettibili di variazioni rispetto alle esigenze che dovessero manifestarsi. Abbiamo espresso alcune considerazioni, a partire dalla constatazione che l’andamento aziendale – anche ne confronto con altre realtà imprenditoriali della Grande Distribuzione e del settore di riferimento – si presenta positivo.
Altrettanto non si può dire per quanto attiene la condizione lavorativa che, sotto diversi punti di vista, evidenzia elementi di forte sofferenza. Seppure l’azienda rispetti sul piano formale l’interlocuzione con le Rsa/Rsu e le organizzazioni sindacali, nei fatti il risultato dei confronti è ormai ridotto ai minimi termini: le difficoltà che si incontrano nel ricercare soluzioni condivise alle istanze sindacali per la soluzione di problemi individuali e collettivi stanno diventando enormi.
E’ evidente che l’azienda predilige l’interlocuzione diretta con il singolo lavoratore: anche in questo caso, però, si assiste ad atteggiamenti incuranti dei bisogni e/o delle aspettative delle persone.
Un vero e proprio paradosso: la disponibilità del lavoratore a farsi carico di esigenze aziendali (flessibilità oraria, mansioni) viene considerata “offerta volontaria” e mai riconosciuta in termini di inquadramento o di consolidamento del lavoro supplementare; ove il dipendente manifesti esigenze personali che richiedono di essere coniugate con la prestazione lavorativa, l’azienda fa prevalere le proprie regole. Tutto ciò è contrario allo spirito e alla norma del Contratto Integrativo Aziendale che mantiene ad oggi la sua piena validità ed esigibilità.
Per queste ragioni abbiamo chiesto un pronunciamento chiaro su come si intende procedere nella gestione di un cambiamento (annunciato ma in larga parte sconosciuto) che fa intravedere molti aspetti di problematicità. La disponibilità sindacale a ricercare soluzioni condivise non può considerarsi infinita o automatica.
La ripresa di un sistema di relazioni sindacali improntato al reciproco rispetto è la condizione preliminare, in assenza della quale non rimarrebbe alternativa al conflitto, unica forma di tutela cui i lavoratori potrebbero ricorrere per far valere i propri diritti. Il neo responsabile sig. F.Caruso ha dichiarato la propria disponibilità ad un approfondimento del tema, chiarendo che il progetto aziendale contiene parti che difficilmente potrebbero essere oggetto di modifica in quanto frutto di impostazione a livello mondiale; su altri aspetti dello stesso, il confronto potrebbe rivelarsi necessario.
Alla luce di ciò, si è convenuto un aggiornamento al giorno 16 luglio 2019 alle ore 11 con l’impegno di individuare un elenco di argomenti su cui incentrare la prossima fase di confronto.