Il movimento Cooperativo vuole ridurre il salario dei lavoratori del settore
Lo scorso 19 Aprile si è svolto l’incontro con le Associazioni Cooperative inerente il rinnovo del CCNL di settore. La trattativa ha messo in evidenza il permanere di una distanza rilevante circa la possibilità di procedere al rinnovo del contratto. A fronte della reiterata richiesta delle organizzazioni sindacali di addivenire ad una soluzione negoziale che contempli un adeguamento salariale coerente con il rinnovo del CCNL del Terziario e Servizi, anche al fine di verificare, su specifiche materie, la possibilità di incontrare l’esigenza espressa dalle imprese cooperative di ridurre i differenziali di costo tra il contratto della Distribuzione Cooperativa e quello del Terziario e Servizi, le controparti hanno esplicitato in sintesi la seguente impostazione:
- Aumenti contrattuali pari a quello che si determinerà nel negoziato con Federdistribuzione
- Superamento dei livelli di inquadramento 3 e 4 super e introduzione del 7 livello, con utilizzo della declaratoria del CCNL del Terziario della Distribuzione e dei Servizi. Mantenimento delle condizioni retributive in essere per gli attuali addetti e superamento delle stesse condizioni per i nuovi assunti.
- Divisore orario per tutta la popolazione aziendale pari a 168.
- Maggiorazioni orarie pari a quelle del CCNL del Terziario della Distribuzione e dei Servizi.
- Orario di lavoro per i nuovi assunti full-time a 40 ore con 32 ore di permesso.
- Normativa anti assenteismo ( cosi testualmente definita) che prevede il recepimento della norma sulla malattia del contratto del Terziario della Distribuzione e dei Servizi e possibilità di utilizzare parte dei minori costi per norme inerenti il Welfare.
- Norma derogatoria per crisi aziendali, con prevalente riscontro nel sud, tale da definire nel CCNL criteri oggettivi e comuni di riconoscimento dello stato di crisi, potendo derogare sul tutto il contratto tranne che sui minimi salariali, con approfondimento di merito circa la esigibilità delle stesse deroghe.
- Maggiore attenzione ai costi delle imprese minori, riducendo gli stessi, agendo sull’orario di lavoro, allargando la platea di riferimento, oggi circostanziata alle imprese cooperative fino ai 300 dipendenti e agendo in particolare sulle unita produttive più piccole.
La Uiltucs ha dichiarato la impercorribilità di tale impostazione, considerandola contraddittoria e finalizzata a contrarre i costi aziendali riducendo il salario dei lavoratori del settore, tanto da apparire provocatoria nel copiare norme al ribasso sui contratti esistenti (Terziario, Distribuzione e Servizi) o su quelli che potrebbero essere realizzati (Federdistribuzione). La Uiltucs, ha chiesto al movimento Cooperativo di cambiare rotta e dimostrare nei fatti di voler rinnovare il contratto collettivo.
La trattativa è stata aggiornata al prossimo 12 e 13 Maggio a seguito della dichiarazione del Movimento Cooperativo di dover riflettere sulla posizione espressa del sindacato.