Investire sul lavoro, finanziare la cassa integrazione
Conclusa la settimana di mobilitazioni promossa da CGIL CISL UIL contro la Legge di Stabilità 2014 che ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di lavoratori, giovani e pensionati sfilare nelle strade di oltre cento città.
Le manifestazioni si sono svolte a sostegno delle richieste sindacali di modifica della Legge di Stabilità presentata dal Governo e per chiedere, finalmente, una politica economica che affronti con decisione i tagli agli sprechi della spesa pubblica, colpisca le rendite finanziarie a favore degli investimenti produttivi e avvii una vera lotta all’evasione fiscale. CGIL CISL UIL ritengono che le risorse disponibili o recuperate attraverso una più rigorosa gestione della spesa pubblica e delle politiche fiscali debbano essere dirottate in primo luogo per finanziare gli ammortizzatori sociali che rappresentano in questo momento l’unico sostegno al reddito di milioni di lavoratori di aziende in crisi, e verso i lavoratori e le imprese che investono nel lavoro e nelle attività produttive.
“La legge di stabilita’ non ci sta bene, perche’ era l’ultima occasione e non l’abbiamo colta, l’unico effetto che produrra’ e’ stabilizzare la disoccupazione, non creera’ lavoro”.
Ha detto il segretario generale della UIL, Luigi Angeletti, chiudendo la manifestazione organizzata dai sindacati a Perugia, in occasione dello sciopero generale.
“Siamo qui – ha esordito – perche’ nonostante quello che dicono i nostri governanti il futuro, soprattutto quello dei lavoratori, non migliorera’. Nel 2014 la disoccupazione aumentera’, anche se il nostro ministro dell’Economia ostenta ottimismo”.
Angeletti ha contestato all’Esecutivo di non aver adempiuto agli impegni presi. “Con le parole si chiudono le fabbriche, con gli annunci si perdono posti di lavoro mentre la situazione e’ drammatica”, ha detto il segretario UIL.
“Bisogna ridurre le tasse sul lavoro – ha sottolineato -. Siamo l’unico paese al mondo in cui la gran parte dei lavoratori paga piu’ tasse del suo datore di lavoro. Le nostre imprese – ha aggiunto – sono gravate da burocrazia e tasse tra le piu’ alte al mondo, spesso non si trasferiscono per risparmiare sulla manodopera ma perche’ le regole non sono chiare, i procedimenti burocratici infiniti”.
Angeletti ha poi attaccato il sistema politico “Oggi – ha detto – fuori dai sindacati non c’e’ nessuno a pensare all’Italia. Le forze politiche sono impegnate 24 ore al giorno su come difendere le loro poltrone. Non si possono perdere un milione e 600mila posti di lavoro – ha concluso – e nemmeno un assessore”.
Le immagini della manifestazione di Roma
Le immagini della manifestazione di Campobasso