Kidiliz, un accordo a tutela dei lavoratori
Kidiliz è una multinazionale che vende abbigliamento per bambini. La casa-madre è in Francia, cui la filiale italiana è strettamente legata.
L’azienda francese, in difficoltà da anni, è stata, non molto tempo fa, acquisita da un gruppo cinese operante nello stesso settore. Senonché, all’acuirsi della crisi, provocata anche dall’ “effetto pandemia” sul settore commercio, la società cinese si è rifiutata di continuare ad investire nell’azienda, abbandonata alla propria sorte.
Conseguentemente Kidiliz Francia ha portato “i libri contabili” al Tribunale del commercio di Parigi.
Mentre è normale che questo avvenga per una società francese, lo stesso non si può dire per la decisione di Kidiliz Italia, che si è rivolta allo stesso tribunale francese.
A prescindere dalla indubbia legalità di questa scelta, in quanto consentita dalle norme di diritto comunitario, le conseguenze sociali negative si sono viste subito: pesanti ritardi nelle informazioni, mancanza di interlocutori, non utilizzo delle “risorse istituzionali” italiane, a partire dal Ministero dello sviluppo economico (Mise).
Le organizzazioni sindacali non hanno potuto quindi potuto esprimere direttamente al giudice i loro pareri e le loro preoccupazioni in rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici di Kidiliz.
La procedura è andata avanti rapidamente: chiusa la fase delle manifestazioni di interesse, il giudice francese ha constatato l’assenza di una proposta per l’acquisizione di tutta la rete di vendita italiana ed è passato a valutare le proposte di acquisizione parziale.
L’offerta più convincente è stata giudicata quella di Zucchi combinata con quella di Id Valeurs.
A questo punto finalmente la vertenza è approdata in Italia, anche perché l’acquisizione di una sola parte della rete vendita e non della sua totalità comportava una deroga all’art. 2112 del codice civile, cosa resa possibile dall’art.47 comma 5 della legge comunitaria 428/90.
Quest’articolo, in sostanza, toglie ogni automatismo al passaggio di tutti i lavoratori alla nuova società, in quanto siamo in presenza di un’azienda di cui non è prevista la continuità produttiva e va verso una chiusura con cessione di tutti i propri beni.
Nel caso specifico è impossibile individuare un ramo d’azienda omogeneo all’interno di una rete di vendita, di cui vengono acquisiti negozi sparsi su tutto il territorio nazionale.
Il comma 5 dell’art. 47 della 428 indica però che è possibile fare accordi tra le parti per garantire e migliorare le condizioni per il passaggio dei lavoratori alla nuova azienda.
Questo abbiamo fatto.
La Filcams Cgil ha, invece, abbandonato la trattativa ritenendo che si dovesse seguire la strada dell’art.2112 cc senza deroghe, cosa che avrebbe comportato l’immediato abbandono del tavolo di trattativa e dell’offerta da parte sia di Zucchi che di ID Valeurs.
Alla fine è stato raggiunto un accordo e -nel tardo pomeriggio di sabato 28 novembre- si è proceduto alla firma.
I contenuti dell’accordo.
L’accordo è sostanzialmente diviso in due: Fisascat e Uiltucs, infatti, hanno cercato di dare risposte non solo a chi passava alle società che avevano fatto le offerte di acquisto, ma anche per chi rimaneva in forza a Kidiliz.
Una parte, quindi, riguarda le lavoratrici e i lavoratori che passano a Zucchi e a Id Valeur e un’altra per chi non passa.
In quest’ultimo caso viene utilizzata una norma prevista per questo periodo emergenziale, l’art. 14 del dpcm “agosto”, che prevede che -a fronte dell’accettazione di un incentivo all’uscita dal lavoro, previsto da un’azienda, i lavoratori, oltre ad ottenere il pagamento delle proprie competenze, potranno accedere alla Naspi. Norma di legge correttamente interpretata in questo senso dall’Inps (vedi messaggio 4464 del 26 novembre 2020).
Per chi passa a Zucchi e a Id Valeur
Innanzitutto tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nel passaggio ex art.47 transitano in Zucchi e in ID Valeurs senza alcuna interruzione del rapporto di lavoro.
Le condizioni del passaggio a Zucchi
- Zucchi acquisirà 43 punti vendita (quelli previsti inizialmente) ai quali se ne aggiungeranno altri 3, che trasferirà ad una sua società costituita ex novo, Zuckids; l’insegna continuerà ad essere Z per circa 1 anno e poi sarà sostituita;
- i lavoratori trasferiti sono 160, anche se è stato fatto rilevare che ci sono problemi per il rinnovo dell’affitto per il negozio di Rimini (5 dipendenti); questo numero rimarrà invariato e, in caso di dimissioni o rinunce, subentreranno altre lavoratrici;
- il contratto applicato sarà l’attuale, ccnl TDS (confcommercio); dopo un anno l’azienda valuterà se mantenerlo o sostituirlo con quello dell’industria tessile-abbigliamento, che è quello applicato per tutto il gruppo;
- la lavoratrice deve sottoscrivere l’accettazione del passaggio e le clausole contenute nell’accordo;
- Kidiliz, al fine di facilitare il passaggio, corrisponderà alle dipendenti:
- il TFR accantonato presso la società (e non versato alla Tesoreria Inps), cioè quello maturato in corso di procedura;
- il pro quota maturato degli stipendi e premi contrattuali;
- i ratei di 13^ e 14^ ferie e permessi maturati e non goduti;
- i 10 giorni non pagati di settembre.
- Alle lavoratrici sarà chiesto di sottoscrivere una rinuncia a contenziosi nei confronti di Kidiliz.
- I criteri per il “recupero” del personale che non passa immediatamente a Zucchi sono individuati nell’anzianità di servizio e nel carico famigliare.
Le condizioni del passaggio a ID Valeurs
- I negozi rilevati da ID Valeurs sono 3 e passeranno alla società con sede italiana Jacadì insieme con le loro 12 lavoratrici; i negozi sono quelli di Bolzano centro, Carugate e Porta di Roma;
- questo numero rimarrà invariato e, in caso di dimissioni o rinunce, subentreranno altre lavoratrici;
- il contratto applicato rimane l’attuale ccnl TDS (confcommercio);
- la lavoratrice deve sottoscrivere l’accettazione del passaggio e le clausole contenute nell’accordo;
- Kidiliz, al fine di facilitare il passaggio, corrisponderà alle dipendenti:
- il TFR accantonato presso la società e quello maturato in corso di procedura;
- il pro quota maturato degli stipendi e premi contrattuali;
- i ratei di 13^ e 14^ ferie e permessi maturati e non goduti;
- i 10 giorni non pagati di settembre
- alle lavoratrici sarà chiesto di sottoscrivere una rinuncia a contenziosi nei confronti di Kidiliz.
Un impegno comune a Zucchi e a ID Valeurs
Per le lavoratrici e i lavoratori non trasferiti, Zucchi e ID Valeurs si impegnano a dare loro il diritto di precedenza sia per quanto riguarda Zuckids che per i marchi di ID Valeurs, Jakadì-Okaidi-Obaibi e Oxybull EJ.
La seconda parte dell’accordo
Per chi rimane in Kidiliz: possibilità di uscire dall’azienda con il pagamento delle competenze maturate e un incentivo.
Nel decreto del presidente del consiglio dei ministri denominato “agosto” è presente, nell’ambito delle norme emergenziali una che prevede la possibilità di uscire da una azienda nel caso in cui sia stipulato un accordo sindacale che preveda un incentivo per chi, del tutto volontariamente, vi aderisca, mantenendo il diritto ad accedere alla Naspi.
Per questo Fisascat Cisl e Uiltucs hanno contrattato con Kidiliz un accordo che prevede:
- un incentivo così costruito: a) pagamento dell’indennità sostitutiva del preavviso non lavorato calcolata su mensilità comprensive dei ratei di 13^ e 14^; b) pagamento di “mensilità extra” secondo la seguente tabella:
- oltre 10 anni di servizio (“affollamento” maggiore):
- 5,5 mensilità (normali)
- tra 6 e 10 anni di servizio:
- 3,5 mensilità (normali)
- tra 1 e 5 anni di servizio:
- 2,5 mensilità (normali)
- entro 1 anno
- 1,5 mensilità (normali)
- oltre 10 anni di servizio (“affollamento” maggiore):
- il pagamento delle spettanze
Kidiliz, al fine di facilitare il passaggio, corrisponderà alle dipendenti:
- i 10 giorni non pagati di settembre;
- il TFR accantonato presso la società e quello maturato in corso di procedura;
- il pro quota maturato degli stipendi e premi contrattuali;
- i ratei di 13^ e 14^ ferie e permessi maturati e non goduti; da tenere presente che le ferie che stanno maturando in corso d’anno saranno trasferite a Zucchi;
- alle lavoratrici sarà chiesto di sottoscrivere una rinuncia a contenziosi nei confronti di Kidiliz.
In conclusione Fisascat Cisl e Uiltucs, consapevoli di aver agito al meglio di quanto consentito dalla difficile situazione, continueranno in ogni caso ad adoperarsi affinchè, nella fase, che scatterà a dicembre, di liquidazione giudiziaria dell’azienda, venga favorita la presentazione e la conclusione positiva di ulteriori offerte di acquisto di punti vendita con relativo salvataggio di lavoratrici.
Questo con riferimento anche a quelle aziende che avevano fatto offerte, sia pure limitate, nelle fasi preliminari di questa vicenda e che, successivamente, le avevano ritirate o riproposte a tempo scaduto.