Kidiliz, impegni mantenuti. Amarezza per la liquidazione aziendale
La Uiltucs nazionale condivide profondamente l’amarezza delle dipendenti di Kidiliz che stanno vedendo andare in fallimento la propria azienda.
Nello stesso tempo riconferma la validità degli accordi sottoscritti, avallati totalmente dal Tribunale del Commercio di Parigi, che hanno comunque consentito di tutelare al massimo tutte le persone coinvolte.
La Uiltucs, del resto, non sarebbe riuscita in questo intento senza la vicinanza e la fiducia della stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nella vicenda.
Come è noto, per una parte dei negozi e delle lavoratrici impegnate in circa un terzo della rete di vendita si è operato il passaggio ad altre aziende – Zucchi che ha acquisito 46 punti vendita e 160 lavoratrici, ID Valeurs 3 punti vendita e 12 lavoratrici.
Il passaggio è avvenuto senza alcuna interruzione del rapporto di lavoro. In più, come previsto da quanto concordato, sono state pagate tutte le competenze maturate nel periodo della “fase concorsuale” e che non erano state saldate.
Ma gli accordi hanno cercato anche di dare risposte per chi, meno fortunate, in numero di 376, non hanno avuto la possibilità di passare da “un posto di lavoro ad un altro”.
L’incentivo previsto, – da 1,5 mensilità aggiuntive a 5,5 a seconda dell’anzianità di servizio – a cui sono state sommate tutte le competenze maturate nel periodo della “fase concorsuale”, è stato già pagato al momento dell’adesione all’uscita.
Infine, per tutte le lavoratrici coinvolte nelle conciliazioni, Kidiliz sta istruendo la “pratica” c/o l’Inps per ottenere il versamento del Tfr.
Ultima considerazione: qualche persona è stata mal consigliata. Si vedano ad esempio i dieci casi di chi, passando ad una nuova azienda, non ha sottoscritto la conciliazione e quindi potrà riscuotere le proprie competenze solo alla fine della fase liquidatoria.
La Uiltucs, comunque, continuerà ad adoperarsi affinchè -con la collaborazione delle istituzioni italiane, a partire dal Ministero dello sviluppo economico, – si facilitino eventuali offerte di ulteriori acquisizioni di punti vendita, offerte che comprendano anche le lavoratrici lì in forza.
A questo fine ha già mandato una richiesta ufficiale di incontro al Mise.