Lavoro povero, Uiltucs sostiene la battaglia Ces: le richieste
In occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della povertà, la Confederazione europea dei sindacati (Ces) invita la presidente della Commissione Ursula von der Leyen a garantire che il Programma di lavoro 2026 includa azioni volte ad affrontare le cause profonde della povertà lavorativa.
In una lettera inviata oggi, la segretaria generale della Ces Esther Lynch avverte che la povertà è un problema importante anche tra le persone che lavorano: quasi 1 lavoratore su 10 nell’Ue è a rischio povertà e quasi la metà dei lavoratori con salario minimo sotto i 35 anni non può permettersi di vivere in modo indipendente.
“La povertà non è inevitabile. È una scelta politica”, ha affermato Lynch. “L’Ue deve investire in posti di lavoro di qualità, salari equi e alloggi dignitosi. È così che sradichiamo la povertà e costruiamo un’Europa più giusta”.
La Ces delinea tre richieste chiave:
Azione per posti di lavoro di qualità
La Ces chiede un Quality Jobs Act per affrontare la crescente crisi della povertà lavorativa e del lavoro precario. La legge deve concentrarsi su salari dignitosi e contratti sicuri attraverso la contrattazione collettiva. Ciò richiede la revisione delle norme sugli appalti pubblici per garantire che i fondi pubblici vengano destinati esclusivamente a datori di lavoro che offrono lavoro di qualità e misure contro i subappalti abusivi. Significa anche intervenire contro le cause che spingono le persone ad abbandonare il lavoro, incluso il burnout, e promuovere una transizione giusta. Tutti i lavori devono essere di qualità.
Fermare i piani per indebolire i diritti dei lavoratori
La Ces mette in guardia dall’introduzione del 28° Regime Aziendale, un insieme separato di norme per le aziende che potenzialmente consentirebbe loro di eludere le leggi nazionali sul lavoro e i contratti collettivi. Ciò significherebbe un disastro per i lavoratori, indebolendo il loro potere contrattuale e la possibilità di ottenere aumenti salariali.
“Chiediamo alla Commissione di confermare che il 28° Regime Aziendale non inciderà sugli standard occupazionali e sul diritto del lavoro. Qualsiasi tentativo di eludere le tutele nazionali o i contratti collettivi è inaccettabile e porterebbe al dumping sociale”, ha scritto Esther Lynch nella sua lettera a von der Leyen.
Alloggi a prezzi accessibili per tutti
Poiché in molti paesi dell’Ue i costi degli alloggi aumentano più rapidamente dei salari, la Ces accoglie con favore l’imminente Piano europeo per un’edilizia abitativa accessibile e chiede aumenti salariali che riflettano i costi reali degli alloggi, una regolamentazione più severa della speculazione e degli affitti a breve termine e investimenti nell’edilizia abitativa pubblica, sociale e senza scopo di lucro.
La Ces sottolinea che i salari minimi da soli non sono sufficienti: devono essere adeguati e allineati al costo reale della vita. La Direttiva Ue sul salario minimo adeguato fornisce un quadro normativo, ma l’attuazione deve essere rafforzata. Le condizionalità sociali per tutti i finanziamenti Ue relativi all’edilizia abitativa rappresentano una leva fondamentale per l’Ue per migliorare le condizioni e le retribuzioni nel settore edile.