Lis Pay e Lis Holding, assemblea partecipata su protocollo Covid-19 e smart working

Il giorno 26 ottobre si è svolta l’assemblea unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori di Lis Pay e Lis Holding promossa da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS per un aggiornamento circa il confronto sul protocollo aziendale Covid e i possibili sviluppi sulla trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale.
L’assemblea, molto partecipata, ha riconfermato la richiesta della definizione di un regime di smart working che coniughi esigenze aziendali e individuali, soprattutto per quanto riguarda la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
È stato giudicato incomprensibile l’atteggiamento aziendale che non intende riconoscere alcun valore alle richieste dei lavoratori e delle lavoratrici espresse tramite un sondaggio a cui ha partecipato la quasi totalità della popolazione aziendale.
Tale scelta aziendale è ancor più incomprensibile in una fase in cui l’andamento dei contagi risulta contraddittorio e l’uscita dalla pandemia incerta: il virus è ancora aggressivo e miete vittime, di conseguenza il rischio di contagio resta elevato anche rispettando l’obbligo del green pass e l’uso tassativo della mascherina per tutte la giornata lavorativa.
Si rende necessario, ad avviso dell’assemblea, ridurre l’occupazione degli spazi per garantire la massima sicurezza di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori; per questo abbiamo chiesto formalmente all’azienda di rivedere il protocollo che ci è stato presentato e che prevede, senza mezze misure, un rientro 5 giorni su 5 e un’occupazione degli spazi al 100%.
Restano sotto questo punto di vista indefinite, inoltre, le modalità di scaglionamento degli ingressi nelle sedi di lavoro e la questione delle eventuali quarantene fiduciarie, solo a titolo di esempio.
Infine, permangono intatte tutte le criticità legate al tavolo di confronto sul rinnovo del contratto integrativo aziendale sul quale si ritiene necessario un reciproco e convinto impegno per procedere al suo rinnovo.
È stato dato mandato ad ampissima maggioranza a Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS e ai rappresentanti sindacali di chiedere ai rappresentanti aziendali la condivisione di una data per riprendere il confronto, all’esito del quale sarà valutata la necessità di dichiarare lo stato di agitazione nelle società con tempi e modalità da definire.