McDonald’s, il punto sull’azienda
Il 21 febbraio 2017 nella sede di Fisascat Cisl nazionale si è tenuto, dopo molti anni, un incontro per l’esercizio del diritto di informazione contrattualmente previsto, con la direzione di McDonald’s Italia.
L’azienda gestisce direttamente, (attraverso le società: McDonald’s Developement Italy, Fooditalia srl, Napoli futura srl, TDA JV Srl) 86 ristoranti, mentre 456 sono gestiti in franchising.
I licenziatari sono 150 e governano in media tre locali per uno. I dipendenti della “Company” sono 3591 in larghissima parte part time (2842).
L’orario individuale più utilizzato è quello delle 18 ore settimanali. Da un punto di vista delle strategie commerciali, l’azienda tenderà nei prossimi anni ad aumentare i locali in franchising soprattutto nelle aree non limitrofe alle due sedi operative, Roma e Milano.
I rapporti fra casa madre e licenziatari sono regolati da norme molto rigide che riguardano la gestione del brand e gli standards qualitativi del prodotto e del servizio.
Purtroppo, come i sindacati hanno rimarcato a più riprese nel corso dell’incontro, così non è per quanto riguarda le condizioni di lavoro che peggiorano sensibilmente e in maniera generalizzata quando i locali, per effetto di cessione di ramo d’azienda, escono dal perimetro di McDonald’s ed entrano a far parte di quello del licenziatario.
Un caso emblematico è quello riconducibile all’utilizzo dei voucher che è strutturalmente presente nelle realtà in franchising, mentre nella “company” appare meno frequente.
Le organizzazioni sindacali hanno posto con forza la necessità che anche nei locali ceduti sia attuato un rigoroso controllo sull’applicazioni delle leggi e delle norme derivanti dall’applicazione del CCNL Turismo, da parte di McDonald’s, e che l’azienda si renda disponibile come interlocutore delle organizzazioni sindacali anche rispetto alle problematiche riscontrate nei locali non a gestione diretta.
L’azienda ha risposto che ai licenziatari viene richiesta l’applicazione del CCNL e della legislazione del lavoro ma che la gestione del personale rimane prerogativa autonoma di ogni singolo licenziatario.
Sul piano delle vendite McDonald’s registra una flessione costante di circa – 3 / – 4%, nell’ultimo quinquennio, nei ristoranti comparabili.
La perdita, in larga parte imputabile all’aumento della concorrenza e al cambiamento degli stili di consumo della clientela, è stata parzialmente mitigata dai volumi creati dalle nuove aperture; la multinazionale per eccellenza del panino continua a ritenere strategico il mercato italiano e quindi ad investire sul nostro territorio.
L’offerta al cliente è destinata però a mutare a breve: in alcuni ristoranti si sta infatti implementando una sperimentazione volta a introdurre, fra le altre cose, il servizio ai tavoli per i clienti.
Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno segnalato come tale innovazione nel processo di vendita possa comportare un aggravio delle mansioni dei lavoratori con rischi per la sicurezza e la salute.
La direzione si è resa disponibile a condividere maggiormente questo percorso di cambiamento con le rappresentanze sindacali e dei lavoratori alla sicurezza. Stante la sporadicità delle occasioni di confronto che storicamente siamo costretti a registrare con McDonald’s, abbiamo proposto all’azienda di addivenire ad un protocollo che dia continuità e strutturi relazioni sindacali proficue a tutti i livelli.
La direzione si è riservata un approfondimento al suo interno rispetto a questa proposta, accondiscendendo nel frattempo a calendarizzare un ulteriore incontro per il 21 giugno 2017.