Mediamarket, prorogato il contratto di solidarietà
Il 24 marzo 2017 si è tenuto a Roma l’incontro con Mediamarket. Innanzitutto durante l’incontro le parti hanno condiviso che verrà prorogato il contratto di solidarietà.
Filcams, Fisascat e Uiltucs si porranno l’obiettivo di verificare l’effettiva riduzione oraria finora applicata in quanto risulta che in molti punti vendita sia stata sensibilmente più bassa di quella prevista dall’accordo.
Secondo le organizzazioni sindacali ci sono le condizioni per far uscire dalla solidarietà una buona parte dei negozi. Alla riapertura del confronto si valuteranno anche gli strumenti alternativi per il contenimento degli esuberi: incentivi alla riduzione oraria e al trasferimento, in entrambe i casi solo su basa volontaria.
L’impresa ha dichiarato che non ha risorse a disposizione per incentivare licenziamenti con il criterio della non opposizione.
L’impresa ha presentato l’andamento del fatturato del primo semestre dell’anno fiscale (Ottobre 2016 – Marzo 2017).
Come prevedibile, il fatturato online è cresciuto del 45% mentre il retail perde il 3%, complessivamente l’impresa perde l’1,5 % delle vendite. Se pur non è stato comunicato il valore dei fatturati dei due canali, è evidente che quanto si perde nel retail non si recupera sull’online.
È importante inoltre evidenziare che il 50% circa delle vendite online si conclude con il ritiro in negozio. Calano complessivamente del 10% sia il numero di scontrini che le visite in negozio.
Le organizzazioni sindacali hanno sollecitato l’impresa ad avere maggiori dettagli degli investimenti e delle azioni che si stanno facendo per rendere attrattivi i negozi e per garantire un servizio al cliente di qualità. Infatti sulla vendita di accessori e servizi, dove l’impresa dovrebbe recuperare marginalità, viene segnalata molta carenza nelle politiche dell’azienda.
Inoltre sono stati chiesti chiarimenti sui trasferimenti unilaterali di dipendenti dal magazzino dell’online di Bergamo verso i punti vendita ed un parallelo aumento dei lavoratori somministrati.
Senza entrare sufficientemente nello specifico delle richieste l’impresa ha dichiarato di continuare con l’efficientamento della rete vendita ponendo al confronto la volontà di ridurre il costo del lavoro in quanto ha la necessità di rendere sostenibili i costi della rete fissa per concludere il processo di omnicanalità.
La traduzione di questo, nelle intenzioni dell’azienda, sarebbe la trasformazione dei costi fissi determinati dalla retribuzione del lavoro domenicale e festivo in costi variabili, ossia in un sistema di retribuzione variabile su obiettivi.
Nel porre la questione l’impresa ha dichiarato che preferirebbe un accordo condiviso con le organizzazioni sindacali ma che l’alternativa sarebbe un intervento unilaterale sulle retribuzioni dichiarando irrinunciabile l’obiettivo di riduzione dei costi.
Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno dichiarato che le maggiorazioni e le indennità per le domeniche e i festivi non hanno origine contrattuale ma sono state concessioni unilaterali, pertanto la possibilità giuridica di intervenire deve essere verificata.
Durante l’incontro del 24 marzo le organizzazioni sindacali non hanno dato nessuna disponibilità ad intervenire sul costo del lavoro.
Le organizzazioni sindacali hanno sancito che il confronto su questi aspetti si riaprirà solo dopo aver scongiurato qualsiasi criticità occupazionale e dunque dopo la proroga del contratto di solidarietà, tema al quale sarà dedicato il prossimo incontro del 10 aprile 2017 a Roma.
L’incontro con l’azienda sarà preceduto da un confronto interno alla delegazione sindacale.